È avvenuto un maxi sequestro di lingotti d’oro, per un valore di circa 1,5 milioni di dollari, a carico di questa importante famiglia. Ecco cosa sappiamo.
È avvenuto un maxi sequestro di lingotti d’oro per un valore di 1,5 milioni di dollari a un’importante famiglia peruviana, accusata di essersene appropriata illecitamente. La famiglia Miu Lei, infatti, pare non aver fornito nessuna spiegazione plausibile alle autorità circa l’origine dell’oro. Una circostanza assai singolare, visto che proprio la famiglia è legata all’estrazione di oro. In particolare, Javier Miu Lei è a capo della società Las Lomas Doradas SAC, nient’altro che un’azienda mineraria attiva da anni.
La ricostruzione dei fatti riportata dai portavoce delle autorità ai media locali riportano però retroscena alquanto sospetti circa le attività della società, come anche sulla provenienza dei lingotti sequestrati. Il sospetto è che questi ultimi non provengano dalla regolare attività di estrazione e lavorazione dell’oro, bensì da un precedente sequestro del carico, di cui sarebbe stato ottenuto fraudolentemente il rilascio. Ovviamente, al momento l’uso del condizionale è d’obbligo. Tutti i dati vanno letti nel campo di probabilità, sospetti e dubbi, in quanto soltanto un regolare processo potrà stabilire le eventuali responsabilità in campo. Ciononostante, la vicenda rappresenta un vero e proprio scandalo per il Perù, dove il contrasto all’attività mineraria illegale è da anni una sfida importante. Senza contare che viene così intaccata l’immagine pubblica di una famiglia d’affari piuttosto nota nel Paese, insieme a un noto presentatore televisivo di grande successo. Cerchiamo di ricostruire la vicenda secondo i fatti conosciuti.
Maxi sequestro d’oro da 1,5 milioni di dollari
Niente di strano in un’azienda mineraria che possiede grandi quantità di oro in lingotti, eppure il sequestro di metallo prezioso per 1,5 milioni di dollari (all’incirca 1,4 milioni di euro) deve pur essere motivato. La questione è piuttosto articolata, per quanto ci sia comunque una semplicità di base: secondo la ricostruzione della procura peruviana, la famiglia Miu Lei utilizza metodi e pratiche illegali per la produzione di oro e avrebbe aggirato il sequestro dell’autorità grazie all’aiuto (illecito) di personaggi dello spettacolo. Bisogna intanto chiarire che la famiglia è legata a diverse attività nel settore minerario, occupandosi di estrazione e lavorazione dell’oro nel Paese. Dal 2014 ad oggi la società Las Lomas Doradas SAC ha presentato 396 dichiarazioni doganali di merci per un valore totale di 1.014.322.461,95 dollari, ossia 976.082.505,13 euro.
Merci, composte principalmente da oro, di cui è stata debitamente dimostrata la provenienza. Ciò non è avvenuto per un recente carico, contenente la bellezza di oltre 36 chilogrammi d’oro, la cui valutazione approssimativa è appunto di 1,5 milioni di dollari. Il sospetto è che questi lingotti provengano da merce precedentemente sequestrata, di cui la famiglia Miu Lei avrebbe ottenuto la restituzione impropriamente. Nel dettaglio pare che l’imprenditore Augusto Miu Lei abbia ottenuto la complicità del presentatore televisivo Andrés Hurtado, conosciuto con il nome d’arte Chibolín. Entrambi gli uomini hanno subito delle perquisizioni in concomitanza a nuovi sequestri a carico della società, a quanto sappiamo indagati per riciclaggio di denaro e traffico di influenze illecite.
Il sequestro, avvenuto in settembre 2024 da parte della Sovrintendenza nazionale delle dogane e dell’amministrazione fiscale (Sunat), non ha riguardato altri lingotti d’oro, bensì prodotti chimici a base di idrossido di calcio e cianuro che sarebbero stati usati per l’estrazione dell’oro, contrariamente a quanto previsto dalla legge. Pare, inoltre, che molti altri personaggi dello spettacolo (tra presentatori tv e attori) siano coinvolti, avendo utilizzato le proprie conoscenze per ottenere favoritismi per la famiglia Miu Lei in cambio di denaro, almeno secondo le indagini. Queste ultime arrivano in un momento intenso per le autorità, fortemente impegnate non soltanto nella lotta all’industria mineraria illegale ma anche nella tutela dei lavoratori e dell’ambiente. In assenza di dichiarazioni ufficiali degli interessati non resta che attendere i prossimi sviluppi e l’eventuale processo, che potrebbe cambiare drasticamente il settore minerario peruviano.
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