Wall Street di nuovo KO con Trump dopo rally storico. Crisi dollaro conclamata, mentre continua la corsa all’oro

Laura Naka Antonelli

11/04/2025

Le vendite sono tornate a colpire Wall Street dopo il rally della vigilia che ha fatto la storia. Occhio al trend del dollaro USA e alla febbre dell’oro.

Wall Street di nuovo KO con Trump dopo rally storico. Crisi dollaro conclamata, mentre continua la corsa all’oro

Dopo il rally epocale che ha visto lo S&P 500 incassare il secondo guadagno più sostenuto dalla Seconda Guerra Mondiale, Wall Street ha fatto di nuovo dietrofront.

Lo S&P 500 ha chiuso la giornata di contrattazioni in ribasso del 3,46% a 5.268,05, mentre il Nasdaq Composite è scivolato del 4,31% a quota 16.387,31.

Il Dow Jones Industrial Average è crollato di 1.014,79 punti, o del 2.5%, capitolando a quota 39.593,66 dopo essere affondato nei minimi intraday fino a -2.100 punti.

In evidenza i sell sulle Big Tech Apple e Tesla, che sono arretrate rispettivamente del 4,2% e del 7,3%.

Nvidia ha perso quasi il 6%, mentre Meta Platforms ha segnato un tonfo di quasi il 7%.

I sell si sono intensificati nei minimi intraday dopo che la Casa Bianca ha chiarito che il totale dei dazi che l’amministrazione Trump ha sferrato contro la Cina ammontano al 145%, e non al 125% come era stato reso noto il giorno prima, quando il presidente americano aveva annunciato nuove tariffe contro Pechino.

Le perdite si sono poi ridotte nel finale, grazie alle dichiarazioni dello stesso Trump, che ha affermato di non escludere la possibilità che la pausa di 90 giorni che ferma l’imposizione di dazi su alcuni Paesi venga estesa. Niente da fare, tuttavia, per Wall Street, che non è riuscita a beneficiare neanche delle buone notizie - in realtà già superate - arrivate dal fronte macroeconomico degli Stati, con la pubblicazione del dato relativo all’inflazione USA di marzo.

Emorragia dollaro, Dollar Index soffre perdita record dal 2022. Corsa all’oro, balzo ai massimi da Covid

Nel frattempo, la crisi del dollaro USA è stata confermata dai nuovi sell che si sono abbattuti sul biglietto verde e che hanno portato il Dollar Index a lasciare sul terreno l’1,8% nella sessione di ieri, riportando la flessione più forte dal 2022, e crollando ai livelli più bassi dal settembre 2024.

Dal dollaro si continua a fuggire: il Dollar Index scivola ancora rischiando la soglia di 100 punti.

Il rapporto euro-dollaro EUR-USD segna un rialzo dello 0,60%, a quota $1,1261. Il dollaro perde anche nei confronti dello yen, con il cambio USD-JPY in calo dello 0,40% circa, a quota JPY 143,88, e verso la sterlina, con il rapporto GPB-USD che sale dello 0,16% circa, a $1,2988 circa.

È andata avanti invece la corsa all’oro, che ha portato i futures sul metallo prezioso scambiati sul Comex a chiudere la seduta di ieri in rialzo del 3,2% a $3.177,50 l’oncia.

Per le quotazioni dell’oro, quella di ieri è stata la sessione migliore da quella del 9 aprile 2020, dunque dal periodo immediatamente successivo all’esplosione della pandemia Covid-19, nel marzo del 2020.

Dall’inizio della settimana, i futures sull’oro hanno incassato un rally del 4,7% circa, chiudendo la settimana migliore da quella del 22 novembre 2024.

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