Questo indice ha anticipato il crollo del 2008. Oggi la sua struttura tecnica offre indicazioni sulla direzione dell’azionario globale. Ecco i livelli da monitorare.
L’S&P 500 rappresenta da sempre l’indice guida dei mercati finanziari. I suoi movimenti influenzano le decisioni di investimento a livello mondiale e definiscono i trend principali dell’azionario. Ma nei periodi di forte instabilità macroeconomica, alcuni mercati si dimostrano più reattivi, capaci di cogliere in anticipo segnali di stress e di anticipare scosse anche violente.
In questi giorni si sta ripetendo lo stesso copione. L’entrata in vigore dei nuovi dazi ha spiazzato molti operatori, innescando una raffica di vendite sulle principali piazze finanziarie. La volatilità è esplosa, con il VIX salito fino a quota 60 riportando alla mente scenari (catastrofici) già vissuti.
Sebbene la crisi finanziaria del 2008 sia scoppiata ufficialmente in autunno con il crollo dell’S&P 500, alcuni indici avevano già iniziato a lanciare segnali d’allarme diversi mesi prima. Per esempio, il FTSE 100 e il Nikkei 225 mostrarono i primi segni di stress a gennaio di quell’anno, ma furono sottovalutati. [...]
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