FMI: Italia in controtendenza, cresce più delle previsioni

Lorenzo Monti

7 Ottobre 2015 - 13:14

Nel Word Economic Outlook divulgato dal FMI si sottolinea come l’Italia cresca più di quanto previsto, in controtendenza rispetto ai tagli sulla crescita economica mondiale.

FMI: Italia in controtendenza, cresce più delle previsioni

Alla vigilia dell’incontro di Lima dove si incontreranno i vertici del Fondo Monetario Internazionale e della banca mondiale, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha pubblicato il Word Economic Outlook, dove analizza la situazione economica mondiale che evidenzia una contrazione della crescita, ma l’Italia è in controtendenza.

L’Italia cresce più di quanto previsto secondo il FMI, con numeri ancora inferiori alle previsioni del Governo (+0,9% e +1,6%) ma che rivedono al rialzo dello 0,1% le aspettative comunicate dallo stesso istituto nel luglio scorso.

L’Italia in controtendenza: PIL rivisto al rialzo

L’istituto guidato da Christine Lagarde ha rivisto al rialzo le previsioni del PIL italiano per l’anno in corso a +0,8% dal +0,7% indicato in precedenza, e per il 2016, al +1,3% dal +1,2%, spiegando che la nostra economia va “piu’ forte delle attese”. Secondo il FMI la crescita migliore delle previsioni del nostro paese, così come quella di Spagna e Irlanda, ha bilanciato la crescita minore delle attese in Germania.

Migliorano i conti pubblici, con il deficit di bilancio visto in calo al 2,7% del PIL, dal 3% del 2014, mentre per il prossimo hanno è pevisto al 2%. L’istituto prevede un pareggio nel 2020. Il debito pubblico è previsto in aumento al 133,1% quest’anno, per poi ridursi un nel 2016 al 132,3% e al 123% nel 2020. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la previsione vede un tasso di disoccupazione al 12,2% nel 2015, dal 12,7% del 2014, e un +11,9% nel 2016.

Il giudizio del Fondo Monetario è stato accolto dal premier Matteo Renzi con grande soddisfazione: “E’ solo l’inizio”.

Male il PIL mondiale

Il taglio alle stime mondiali del FMI è dovuto alle difficoltà dei paesi emergenti, con la Cina che presenta una revisione delle stime di crescita al ribasso e Russia e Brasile in piena recessione.

Per questo motivo il taglio alle previsioni di crescita: l’FMI stima che il PIL globale crescerà del 3,1% nel 2015 e del 3,6% nel 2016. In entrambe le previsioni la riduzione rispetto le stime precedenti è dello 0,2%. Molto meglio lo stato delle economie avanzate rispetto a quello in via di sviluppo e ai paesi emergenti.

La Cina ha visto scendere le previsioni di crescita nel 2015 di più di un punto percentuale, da oltre il 7% preventivato siamo ora alle soglie del 6%. Il Russia e il Brasile stanno affrontando una forte recessione, con le valute locali ai minimi che si stanno svalutando molto velocemente e rendono più complicate le importazioni.

Questo ha comportato la caduta delle materie prime, poiché la Cina è il maggior consumatore mondiale di commodities, facendo crollare di riflesso i titoli azionari legati all’andamento delle materie prime come nel caso di Glencore.

Inoltre il tanto atteso rialzo dei tassi di interesse di riferimento FED porterebbe nuove difficoltà per i paesi emergenti, molti dei quali posseggono debito denominato in dollari. Un rialzo apprezzerebbe la valuta statunitense, rendendo ancor più difficile il rimborso delle obbligazioni.

La crescita degli emergenti è stimata in calo per il quinto anno consecutivo al 4%. Per il prossimo anno la previsione è però vista al rialzo: nel 2016 la crescita degli emergenti dovrebbe attestarsi al 4,6%.

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