#DeleteFacebook: con questo hashtag il co-fondatore di Whatsapp lancia un appello agli iscritti a Facebook. È arrivato il momento di cancellarsi dal social.
Tra le voci di chi invita a cancellarsi da Facebook spicca quella di Brian Acton, il co-fondatore di WhatsApp che l’anno scorso ha lasciato la famosa applicazione di messaggistica (ora di proprietà di Facebook) per dedicarsi a Signal Foundation, organizzazione che promuove tecnologie no-profit per il bene pubblico.
“È arrivato il momento. #deletefacebook” ha twittato Acton sul suo profilo martedì sera. L’hashtag è diventato un trend di Twitter in seguito al datagate che ha coinvolto Facebook e Cambridge Analytica e che ha fatto perdere a Zuckerberg 9 miliardi in 2 giorni.
It is time. #deletefacebook
— Brian Acton (@brianacton) 20 marzo 2018
Acton era ingegnere e dirigente di Yahoo prima di co-fondare WhatsApp nel 2009. L’acquisizione dell’app di messaggistica da parte di Facebook 4 anni fa ha fatto di Acton un multimiliardario. Oggi dirige Signal, società rivale di WhatsApp anche se più rivolta agli utenti attenti alla sicurezza e alla privacy. Il fatto è che WhatsApp negli ultimi anni ha adottato la tecnologia open source di crittografia end-to-end sviluppata dalla fondatrice di Signal Moxie Marlinspike e dal suo team di Open Whisper Systems. Nell’appello a cancellare Facebook il co-founder di WhatsApp potrebbe aver trovato l’occasione per togliersi quel fastidioso sassolino nella scarpa.
Leggi anche Se WhatsApp condivide i tuoi dati con Facebook...
Perché bisogna cancellarsi da Facebook?
L’hashtag #deletefacebook è la conseguenza del caso Cambridge Analytica esploso in questi giorni. La società di big data è infatti accusata di aver preso le informazioni personali di più di 50 milioni di iscritti al famoso social di Zuckerberg e di averle usate per orientare i risultati di alcune tornate elettorali, come le elezioni USA del 2016, il referendum per la Brexit e, forse, anche quelle italiane.
Da allora sono partiti i due hashtag del caso: #deletefacebook e anche #whereisZuck che vuole richiamare il proprietario della grande F per dare spiegazioni su quanto accaduto.
Leggi Facebook: come scoprire le app che spiano il tuo profilo per saperne di più
Tutti contro Facebook
È molto probabile che il tweet del co-fondatore di Whatsapp si riferisca proprio allo scandalo che ha preso piede lo scorso weekend, ma c’è anche da dire che Acton ha abbandonato la compagnia per occuparsi di un proprio progetto.
Nel 2014 infatti Facebook ha comprato Whatsapp per la modica cifra di 19 miliardi di dollari: questo aveva portato Acton ad andarsene e aprire una nuova che entrerà direttamente in competizione con Whatsapp.
Se i sentimenti di Acton nei confronti della grande F siano dettati dallo scandalo o siano più personali, non è chiaro. Bisogna però ricordare che non si tratta della prima persona vicina a Facebook a lamentarsi del social: anche l’ex responsabile della user growth Chamath Palihapitiya aveva espresso il suo disagio nei confronti del social, affermando che: “abbiamo creato strumenti che stanno distruggendo il tessuto della società”.
Anche altri ex dirigenti come Justin Rosenstein, Sean Parker e l’investitore Roger McNamee hanno dichiarato di essere pentiti del ruolo che hanno avuto all’interno della compagnia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA