Facebook e Instagram down: ecco quanto è costato

Matteo Novelli

14 Marzo 2019 - 16:59

Il down più lungo della storia di Facebook e Instagram potrebbe essere costato molto a Mark Zuckerberg: ecco quanto potrebbe aver perso la società tra pubblicità e influencer.

Facebook e Instagram down: ecco quanto è costato

Il down più lungo della storia di Facebook, Instagram e WhatsApp potrebbe costare molto a Mark Zuckerberg. Il malfunzionamento temporaneo dei tre social network, e app, più utilizzati al mondo ha coinvolto per ben 14 ore gli utenti sparsi per il mondo ed è stato un blackout senza precedenti. Ora bisogna fare i conti con investitori e inserzionisti, con risarcimenti e perdite milionarie per Facebook Inc.

Quanto è costato il blackout di Facebook e Instagram, i due social network più popolari di sempre? Parecchio, secondo le prime stime. Perdere anche solo un’ora online per una di queste piattaforme, oggi quotate in Borsa, equivale a più di una semplice fuga di utenti, con risvolti economici decisamente importanti.

Facebook Down: un danno da più di 100 milioni di dollari

Facebook e Instagram, come sappiamo, sono oggi importanti strumenti per quanto riguarda il marketing e l’advertising online. I social sono infatti gratuiti e guadagnano i loro profitti attraverso le pubblicità, inserite all’interno delle due piattaforme attraverso varie modalità.

Banner, cookies, storie e post sponsorizzate: ogni singolo minuto trascorso su Facebook e Instagram fornisce agli investitori una finestra importante per sponsorizzare prodotti e articoli di vario genere, personalizzati attraverso i gusti degli utenti. Le pubblicità rappresentano potenziali fonti di guadagno per chi sceglie di utilizzarle per sponsorizzare i propri servizi attraverso Facebook e Instagram: come un negozio aperto 24 ore su 24.

Diventa chiaro quindi come un down di 14 ore possa trasformarsi, il giorno successivo, in un danno economico dal valore milionario. Non ci sono, per il momento, stime ufficiali del danno ma è facile immaginare, a fronte dei guadagni complessivi giornalieri dichiarati in precedenza e quelli stimati per il 2019, un danno complessivo superante i 100 milioni di dollari.

Anche Telegram, app di messaggistica rivale di WhasApp, ha beneficiato del momentaneo disservizio, ricevendo in poche ore un boom di iscritti pari a 3 milioni di utenti.

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Facebook e Instagram down: il danno economico di una pubblicità a vuoto

Soldi investiti in campagne pubblicitarie andati completamente in fumo? È il caso di Jason Wong e della Wonghaus Ventures che, secondo The Verge, solo nella giornata di ieri avrebbe perso 10 mila dollari per un campagna rivolta a sponsorizzare la nuova linea di ciglia finte tra Facebook e Instagram.

Si tratta ovviamente di perdite potenziali, Facebook permette infatti di impostare campagne sponsorizzate attraverso impressioni, persone che effettivamente visualizzano il post pubblicizzato, e conversioni, utenti che invece cliccano sul post o inserzione. Di conseguenza, non essendo utilizzabili né Facebook né Instagram, i numeri dichiarati sono stime basate tramite le entrate quotidiane generate proprio attraverso la pubblicità sui due social network.

Ma non c’è solo la vendita diretta: aziende che pubblicizzano servizi e brand rivendicano la loro percentuale di danno economico dovuta alla lunga interruzione. lo studio di designAJ&Smart ha dichiarato sempre a The Verge di aver rilevato un calo dal 4 e al 6% nei clic di coinvolgimento da social nella giornata di ieri: «in base a come sono state impostate le nostre campagne è probabile che nel fine settimana vedremo un impatto significativo nelle nostre entrate» ha affermato la responsabile marketing Laura Faint.

A questi esempi seguono i casi più emblematici di aziende e piccoli privati impegnati a pubblicizzare, a vuoto, last minute, eventi temporanei o in corso nella giornata di ieri.

Facebook e Instagram down: colpiti anche gli influencer

Anche gli influencer risultano coinvolti economicamente nel Facebook e Instagram down, con risvolti finanziari che colpiscono direttamente le tante aziende che scelgono di rivolgersi alla popolarità dei VIP del web per dare visibilità a un prodotto o servizio.

Gli influencer firmano generalmente contratti con marchi e brand importanti in cui accettano di pubblicare post pubblicizzati per un determinato lasso di tempo. Generalmente, questi contratti includono una clausola relativa a «impedimenti di forza maggiore», come un’eventuale caduta offline dei social in questione, permettendo di riprogrammare i post concordati in precedenza.

Una vera e propria forma di marketing, organizzata in agenzie specializzate come l’americana Obviously, capace di generare ricavi per oltre 100 mila dollari al giorno in caso di influencer parecchio famosi. In Italia abbiamo Chiara Ferragni e Giulia De Lellis, ma all’estero sono tantissimi gli influencer a fare di Instagram un vero e proprio modello di business (vedasi il caso di Kylie Jenner).

Resta da capire come Mark Zuckerberg e Facebook ripareranno alle perdite generate da questo storico e insolito down, con una serie di casi emblematici a cui l’azienda dovrà presto rispondere.

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