Dopo le dichiarazioni radiofoniche, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha specificato di non aver mai dato il 16 maggio come data dell’inizio della Fase 2 ovvero quella della riapertura dopo la serrata dovuta al coronavirus.
Più che una marcia indietro quella di Angelo Borrelli appare essere una rettifica, visto anche il grande clamore mediatico dopo che i media hanno riportato quanto detto dal numero uno della Protezione Civile in due interviste radiofoniche.
Borrelli infatti in un primo momento avrebbe fatto intendere come la Fase 2 annunciata dal premier Giuseppe Conte, ovvero il momento della progressiva riapertura dopo il lockdown dovuto al coronavirus, sarebbe iniziata non prima del 16 maggio.
Una ipotesi che aveva quasi mandato nello sconforto gli italiani, dallo scorso 10 marzo costretti alla quarantena e speranzosi dopo il raggiungimento del picco dei contagi di vedere iniziare ad allentare le misure restrittive dopo il 13 aprile, data di scadenza dell’ultima proroga decisa da Palazzo Chigi.
“ L’orizzonte temporale resta quello del 13 aprile come annunciato dal Presidente del Consiglio - ha dichiarato Angelo Borrelli all’ANSA - Ogni decisione sulle misure restrittive e sull’eventuale ’Fase 2’ spetterà dunque al governo che, come sempre, si avvarrà delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico”.
Il capo della Protezione Civile ha specificato come “nell’intervista ho chiaramente detto di non voler dare date e ho ribadito ancora una volta che l’inizio della nuova fase dipenderà dai dati e dall’analisi degli scienziati”.
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