Regioni ed enti locali hanno dato l’ok per la riapertura per il 4 maggio, ma continua lo scontro su maggiore autonomia
Il Governo è al lavoro per implementare un programma nazionale che consenta “una ripresa di buona parte delle attività produttive” per il 4 maggio prossimo, mantenendo il focus sullo smart working. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte prova ad arginare il pressing del Nord e delle aziende contro la domiciliazione cautelativa che, ormai, va avanti da più di un mese.
Coronavirus, riapertura il 4 maggio
In un lungo post su Facebook, il premier Conte ha voluto stemperare le tensioni fra Governo ed enti locali che in questi giorni hanno acceso il dibattito nazionale. Ad alimentarlo, in particolare, è stata proprio la Regione più colpita dall’epidemia di COVID-19, la Lombardia, e nonché le confindustrie delle Regioni del Nord.
Ma sul social network Conte ha scritto che “i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni”.
Da questo programma si potrà procedere il 4 maggio “a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”.
Regioni vogliono più autonomia
Il post di Conte è stato scritto nella serata di ieri, poco dopo la conclusione della riunione della Cabina di regia fra Governo, Regioni, enti locali e ministri competenti, in cui l’esecutivo ha aggiornato le delegazioni “sullo schema di lavoro per la ‘fase due’”.
Le Regioni hanno detto sì alle linee guida nazionali, anche se continuano a spingere per maggiore autonomia. Il governatore Zaia del Veneto chiede di “allentare tutto subito”. De Luca vuole chiudere la Campania a chi arriva dal Nord o da zone a rischio. Il siciliano Musumeci ha tolto alcune limitazioni agli spostamenti con un’ordinanza.
Fra le ipotesi, come rileva l’agenzia di stampa Ansa, c’è la riapertura a step con l’individuazione di macroaree a rischio e lo stop a spostamenti fra Regioni. Il Governo preferirebbe però linee nazionali e “un riavvio graduale del motore”. Questo piano, però, colliderebbe con il fatto che da una Regione sola, la Lombardia, provengono il 90% dei nuovi contagi.
leggi anche
Coronavirus: ecco quando avremo zero contagi
© RIPRODUZIONE RISERVATA