Ecco perché le sale cinematografiche rischiano di rimanere chiuse se non si troverà un accordo col governo
I cinema potrebbero non riaprire il 15 giugno. In una nota, l’Anec, associazione degli esercenti cinematografici, ha fatto sapere che le Linee Guida del governo non consentono “alcuna sostenibilità economica” per i cinema. Il problema sarebbe l’obbligo per gli spettatori di indossare le mascherine anche all’interno.
Perché i cinema potrebbero non riaprire il 15 giugno
Le sale cinematografiche potrebbero rimanere indietro mentre le altre attività commerciali corrono verso la Fase 3. In una dura nota diffusa attraverso agenzie di stampa l’Anec ha fatto sapere infatti che “i cinema intenzionati a riaprire la prossima settimana rimarrano chiusi, in queste condizioni”.
Il DPCM del 17 maggio in cui vengono indicate le linee guida per sale cinematografiche e teatri. “Sono stati fatti passi avanti con la deroga al distanziamento interpersonale per la visione con i propri familiari, ma il permanere dell’obbligo dell’uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala rimane incomprensibile”, si legge nella nota.
Per l’Anec, il consumo di prodotti è parte integrante dell’esperienza cinematografica, e non permetterlo significherebbe minare “uno dei cardini chiave dell’economia delle sale”.
Fase 3, Anec: per i cinema stesse regole dei ristoranti
Secondo l’associazione di esercenti per le sale cinematografiche bisognerebbe applicare le medesime regole di ristoranti, bar e altri locali in cui si consumano bevande e cibi.
“Le misure per le sale cinematografiche impongono il distanziamento di almeno un metro e, così come previsto in altre attività commerciali, si ritiene che al momento della occupazione del posto in sala il cliente possa rimuovere le protezioni delle vie aeree”, si legge nel comunicato.
Se da un lato l’Anec ha criticato le linee guida del Dpcm, dall’altro ha ringraziato il ministro Dario Franceschini “per le misure messe in campo a sostegno dell’esercizio cinematografico”. Lo ha dichiarato in una nota Mario Lorini, presidente Anec, il quale si riferisce allo stanziamento di 20 milioni di euro “a sostegno delle sale cinematografiche”. A questa misura “si aggiungerà un’ulteriore somma di 20 milioni” con l’approvazione del decreto Rilancio.
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