Il numero uno della Fed rimane cauto sul fronte criptovalute, sottolineandone la natura speculativa e rilanciando l’idea di nuove regolamentazioni già avanzata dal duo Yellen-Lagarde. Arriva anche la frenata sul dollaro digitale: prima servirà l’appoggio politico e il sostegno pubblico.
Il governatore della Federal Reserve, Gerome Powell, torna a parlare dopo le audizioni dello scorso venerdì. Stavolta, la politica monetaria della banca centrale finisce in secondo piano. L’incontro odierno organizzato da Class CNBC ha visto il numero uno della Fed impegnato sul fronte delle valute virtuali, e gli spunti non mancano: “le criptovalute sono più uno strumento speculativo che un mezzo di pagamento”, la linea di Powell, che ha riportato sul tavolo anche la questione relativa alla regolamentazione delle crypto, già caldeggiata dal segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, e dalla governatrice della BCE, Christine Lagarde.
Incalzato sul dollaro digitale, poi, Powell è rimasto cauto: prima di accelerare sulla criptovaluta di Stato sarà necessario un appoggio politico bipartisan e un ampio sostegno pubblico.
Powell: “Le criptovalute sono uno strumento speculativo”
La Fed, dunque, continua a non farsi travolgere dalla rivoluzione criptovalutaria che ha portato Bitcoin e compagnia oltre i massimi storici. Eppure, nell’ultimo anno le valute virtuali hanno saputo spezzare le resistenze della finanza mainstream, con le grandi corporate USA, le banche internazionali e i moloch dei pagamenti digitali che hanno finito per aprire le porte alle crypto sulla crescente pressione dei clienti.
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Powell, però, non cede, e di fatto rilancia la linea degli ultimi mesi. Un lungo elenco di bocciature quello sciorinato dal numero uno della Fed: le criptovalute – ha affermato Powell - non sono un mezzo di pagamento, né tantomeno un bene rifugio per proteggere i capitali dall’inflazione. Due passaggi cruciali dell’intervento odierno che sono stati intervallati, però, da una concessione.
Il governatore della Fed ha infatti riconosciuto i benefici potenziali che potrebbero derivare dall’utilizzo in larga scala delle criptovalute, a patto che le autorità accompagnino lo shift con una regolamentazione efficiente che scongiuri i rischi di riciclaggio e di finanziamento di attività illecite. Insomma, la Fed segue la linea del Tesoro USA e della BCE e spegne i sogni di quei segmenti del mercato che puntano ancora a delle crypto a briglie sciolte.
Powell frena sul dollaro digitale
Sul fronte del dollaro digitale, invece, Powell ha ribadito che “non c’è nessuna fretta”. Se la Cina corre con il suo progetto pilota sullo yuan digitale – e con l’obiettivo dichiarato, seppur apparentemente fuori portata, di detronizzare il dollaro – gli Stati Uniti non intendono farne una questione di tempi. Piuttosto, il numero uno della Fed punta a raccogliere un ampio consenso intorno al progetto, sia in termini politici che di opinione pubblica.
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