Mercati ancora oscillanti oggi: le notizie che arrivano dal fronte ucraino svelano un clima teso e confuso, mentre nei verbali Fed è stata confermata la strategia del rialzo tassi. Che succede oggi?
Mercati oggi: i contratti S&P 500, Nasdaq 100 ed europei scivolano, insieme alla maggior parte delle azioni asiatiche poiché i trader stanno valutando una raffica di speculazioni sulla situazione nell’Europa orientale.
Investimenti rifugio come lo yen e l’oro sono aumentati. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni viaggia sul 2%.
Le preoccupazioni sull’Ucraina - dove si rimbalzano le notizie su un reale ritiro delle forze russe - hanno oscurato gli ultimi verbali della Fed, in cui i funzionari hanno concluso che avrebbero iniziato presto ad aumentare i tassi ed erano in allerta per l’inflazione persistente che giustificherebbe un inasprimento più rapido.
In questo contesto, vediamo cosa succede nei mercati oggi.
Mercati misti, la guerra in Ucraina può ancora scoppiare
Alle ore 8.12, il Nikkei perde lo 0,83% mentre gli indici Shenzhen e Shanghai guadagnano rispettivamente lo 0,34% e lo 0,08%. Hong Kong viaggia in rosso dello 0,1%.
A fare da cornice a questi scambi volatili c’è innanzitutto la situazione tesa ai confini ucraini.
I separatisti sostenuti dalla Russia nel Donbass hanno affermato che le forze ucraine hanno violato le regole del cessate il fuoco durante la notte, secondo un’agenzia di stampa statale russa. Le accuse di violazioni del cessate il fuoco da entrambe le parti sono frequenti, ma in questo momento delicato aumentano la tensione.
In precedenza, gli Stati Uniti hanno respinto le affermazioni di Mosca su un ritiro delle truppe dal confine con l’Ucraina. Il Cremlino ha ripetutamente negato qualsiasi piano per invadere il suo vicino.
Sul fronte dei dati macro in Asia, da segnalare che in Giappone il disavanzo commerciale ha toccato la cifra record di 2,191 miliardi di yen a gennaio 2022, con le esportazioni cresciute del 9,6% nel mese, il ritmo più debole da ottobre. Balzo in avanti, invece, per l’import con un +39,6% annuo.
Verbali Fed in focus
I funzionari della Federal Reserve il mese scorso hanno convenuto che, con l’inflazione che stringe la presa sull’economia e l’occupazione forte, era giunto il momento di alzare i tassi di interesse, ma anche che qualsiasi decisione sarebbe dipesa dall’analisi dell’inflazione e di altri dati da farsi a ogni incontro.
Allo stato attuale, i funzionari della Fed hanno affermato che la forza dell’economia e l’alto ritmo di inflazione attuale giustificherebbero un’azione più rapida rispetto al ritmo di una volta al trimestre visto durante il ciclo di inasprimento iniziato nel 2015 - una dichiarazione secondo alcuni analisti forse indica aumenti dei tassi ad ogni riunione di quest’anno.
“Il mercato continuerà a essere piuttosto volatile fino a quando alcune domande non saranno chiarite, ad esempio come verranno strutturati questi aumenti dei tassi in futuro”, ha dichiarato a Bloomberg Television Marcella Chow, di JPMorgan Asset Management.
La preoccupazione è se l’allontanamento dallo stimolo dell’era della pandemia comprimerà la crescita economica e inietterà più turbolenze tra gli asset.
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