Finlandia e Svezia hanno presentato domanda di adesione alla Nato: per il loro ingresso ufficiale nell’Alleanza atlantica però ci potrebbero volere diversi mesi, sempre che la Turchia non decida di mettersi di traverso.
Il primo passo è stato fatto: Finlandia e Svezia hanno presentato domanda formale di adesione alla Nato, con lo scoppio della guerra in Ucraina a causa dell’invasione russa che ha spinto i due Paesi scandinavi ad abbandonare il loro status di neutralità.
Ad annunciare questa svolta sono state la premier svedese Magdalena Andersson e quella finlandese Sanna Marin. A Helsinki il Parlamento ha votato per il 95% a favore dell’ingresso nella Nato, mentre a Stoccolma il via libera dovrebbe arrivare a breve ma con percentuali non così bulgare.
Inviate le lettere adesso si aprirà il complesso procedimento di adesione, anche se il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha già specificato che per i due Paesi scandinavi si cercherà di accelerare i tempi.
Anche volendo spingere al massimo sull’acceleratore, questo processo di ingresso però richiederà a prescindere diversi mesi di tempo sempre che la Turchia, come fatto intendere negli ultimi giorni, non decida di mettersi di traverso.
Quando Finlandia e Svezia entreranno nella Nato
Ora che Svezia e Finlandia hanno inviato le loro lettere contenenti la richiesta di adesione alla Nato, l’Alleanza atlantica a sua volta deve mandare un invito formale ai due Paesi contenuto in un protocollo.
Ci saranno poi due riunioni dove Helsinki e Stoccolma dovranno dimostrare di essere allineate su questioni militari, politiche e giuridiche, oltre a concordare quale sarà il loro contributo in termini economici alla Nato.
Nel caso in cui l’Alleanza atlantica dovesse richiedere delle riforme per dare il proprio disco verde, Svezia e Finlandia dovranno impegnarsi a realizzarle entro i tempi stabiliti inviando a Stoltenberg una lettera di intenti.
Una volta che verrà trovato un accordo sul protocollo di ingresso, questo dovrà essere ratificato da ognuno dei Parlamenti dei 30 Paesi che fanno già parte della Nato: l’iter di conseguenza potrebbe durare diversi mesi.
Per esempio l’Italia di recente ha impiegato nove mesi per portare a compimento tutto il procedimento di ratifica del protocollo di adesione della Macedonia del Nord. La guerra potrebbe spingere il nostro Parlamento a serrare i tempi, anche perché l’attuale legislatura terminerà a marzo 2023.
Il grande punto interrogativo però riguarda la Turchia, che ha fatto sapere di poter considerare l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato soltanto se i due Paesi dovessero consentire l’estradizione di 30 membri del Pkk a cui da tempo garantiscono rifugio.
Senza l’unanimità infatti non ci potrà essere una fumata bianca: il sentore è che la Turchia, conoscendo il modus operandi di Erdogan, potrebbe utilizzare questa sorta di potere di veto per ottenere qualcosa in cambio.
Oltre ai tempi tecnici così occorrerà anche superare tutte le difficoltà politiche. Di conseguenza per l’ingresso ufficiale di Svezia e Finlandia nella Nato ci sarà da aspettare, con Helsinki e Stoccolma che nel frattempo potranno comunque godere della clausola di mutua difesa, un dettaglio non di poco conto visti i tempi che corrono.
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