Le statistiche pubblicate da Covip evidenziano una crescita delle adesioni e dei rendimenti dei fondi pensione, nonostante la pandemia.
I fondi pensione resistono al Covid: questo, in sintesi, lo scenario rilevato da Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione.
Nel 2020 sono stati segnalati in crescita, nonostante la pandemia, sia le adesioni ai fondi pensione - in rialzo del 2,6% rispetto a fine 2019 – sia i rendimenti delle varie forme pensionistiche complementari, dai fondi negoziali a quelli aperti, in media al +3%.
I fondi pensione resistono alla pandemia
L’adesione ai fondi pensione, dunque, è in crescita, ma la pandemia ha comunque frenato il passo della previdenza complementare: il +2,6% (236.000 iscritti) delle sottoscrizioni registrato nel corso del 2020 rispetto all’anno precedente è infatti un trend debole – del 4% la crescita tra il 2018 e il 2019 – e si traduce di un volume di iscritti pari a 9,3 milioni.
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Più incoraggianti, invece, i dati relativi ai rendimenti dei fondi pensione, prima in perdita, poi in territorio positivo con il passare dei mesi: i rendimenti dei fondi negoziali sono cresciuti del 3,1% rispetto al 2019, contro il 2,9% dei fondi aperti. Deboli, invece, le polizze Pip di ramo III, con rendimenti in contrazione dello 0,2%, mentre le gestioni separate di ramo I si sono mosse in territorio positivo, +1,4%.
Per quanto riguarda il patrimonio dei fondi pensione, i fondi negoziali toccano ora quota 60,4 miliardi di euro, i fondi aperti 25,4 miliardi e le polizze Pip 39,2 miliardi. Rallenta, tuttavia, la crescita dei versamenti contributivi, in rialzo del 3% (12,4 miliardi) rispetto al 2019, contro il +5% registrato tra il 2018 e il 2019.
Si apre ora la partita per il 2021, ma le incognite sono molte: l’impatto della crisi pandemica sul mondo del lavoro – le stime parlano di una perdita di 450.000 posti – rischia ora di compromettere l’allocazione efficiente del risparmio nella previdenza complementare.
Rendimenti: i fondi pensione battono il TFR
In ogni caso, il dato più interessante che emerge dall’analisi dei rendimenti tra il 2011 e il 2020 è la sostanziale supremazia della previdenza complementare sul TFR: al 3,6% il rendimento medio composto dei fondi negoziali nel periodo citato, +3,7% i fondi aperti, +3,3% i Pip di ramo III e +2,4% le polizze di ramo I.
A distanza, invece, i rendimenti del trattamento di fine rapporto, con una crescita media annua dell’1,8% (+1,2% nel 2020) secondo i dati diffusi da Covip.
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