La promessa di Boris Johnson di lasciare l’Ue il 31 ottobre con o senza un accordo di divorzio ha portato il Regno Unito a una crisi costituzionale e alla resa dei conti con gli altri 27 membri del blocco. Non si esclude la possibilità di nuove elezioni
La sterlina britannica è sull’orlo di un collasso contro la sua principale controparte Forex sul campo internazionale.
Nella sessione notturna il cambio Gbp/Usd si è adagiato sull’importante livello spartiacque a 1,20 andando ad aggiornare un minimo intraday a 1,1994 sul mercato spot, un livello che non si vedeva dal 16 gennaio 2017.
Di fatto sulla sterlina britannica pesa la promessa di Boris Johnson di lasciare l’Ue il 31 ottobre con o senza un accordo di divorzio ha portato il Regno Unito a una crisi costituzionale e alla resa dei conti con gli altri 27 membri del blocco, e non si esclude la possibilità di elezioni.
Da questo punto di vista pare che un inedito schieramento trasversale fra maggioranza ed opposizione (del tutto estraneo alla prassi di una democrazia competitiva) metterà ai voti una mozione che fa saltare i piani del governo su Brexit. Nel caso passasse, Boris Johnson convocherebbe immediatamente nuove elezioni, da tenere il 14 ottobre prossimo.
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