I principali cross valutari presentano impostazioni grafiche alquanto contrastate tra loro. Nel brevissimo termine però le opportunità appaiono molto chiare
L’importante appuntamento di politica monetaria che ha impegnato ieri la Bce e la sua Presidente Christine Lagarde non ha influenzato l’intero paniere valutario che vede la moneta unica del Vecchio continente contrapposta alla altre primarie valute.
Il rapporto con il dollaro statunitense, però, non sembra poter contrastare le recenti pressioni dei venditori e, l’ipotesi di un prossimo conseguimento della parità, non stupirebbe. Un altro finale alquanto plausibile può essere intravisto anche sul cross USD/JPY che, favorito dal recente upside, vedrebbe conclusa la sua corsa partita ad inizio mese.
EURO/USD: la parità quale obiettivo finale
Penalizzato da una già precaria impostazione tecnica il principale cross valutario archivia la quinta flessione giornaliera consecutiva attestando le proprie quotazioni, ancora una volta, a ridosso della soglia 1,05. Da metà novembre questa price zone ha assunto la funzione di primario pivot point in sede operativa e, osservando le recenti dinamiche degli scambi, potrebbe rinnovare questa sua attrattiva anche per le prossime giornate.
Complessivamente l’intero impianto grafico evidenzia una debolezza di fondo che, in caso di ripiegamento inferiore a soglia 1,0458, vedrebbe compromessa l’attuale (ampia) lateralità circoscrivibile tra 1,06 e 1,04. Sul versante algoritmico l’intero palinsesto leading e lagging indicators evidenzia un marcato orientamento al sell signal che, solo il ritorno superiore a quota 1,0575, agevolerebbe una pronta ed immediata inversione in territorio neutrale.
Oggettivamente, la potenziale direzionalità alla quale il primario cross potrebbe ambire suggerisce l’obiettivo della parità, ma, a tal fine, sono necessarie ulteriori conferme che, già nel corso della prossima ottava, potrebbero arrivare.
GBP/USD: la media mobile è stata violata
Nel corso delle ultime ventiquattrore una pesante flessione ha caratterizzato gli scambi riportando il rapporto ai valori di inizio mese (area 1,27). Non solo, quest’ultimo downside daily ha, inoltre, raggiunto e violato il transito della media mobile semplice a 25 osservazioni giornaliere con inevitabili ripercussioni in ambito tecnico poiché, a tale cedimento, storicamente ha corrisposto la prosecuzione del ribasso nelle successive giornate.
L’attuale obiettivo di breve termine vede l’importante supporto a quota 1,255 come principale target in sede ribassista. Quest’ultima, di fatto, potrebbe essere presto smentita qualora il livello degli scambi dovesse tornare oltre area 1,2785: se nel brevissimo termine ciò dovesse accadere non appare surreale ipotizzare un ulteriore allungo in direzione di soglia 1,29.
USD/JPY: uno short di brevissimo termine
Un ottimo spunto rialzista ha caratterizzato la prima parte del mese e, guardando alle recenti evoluzioni grafiche ed algoritmiche, si potrebbe immaginare una continuazione verso ambiziosi traguardi di breve/medio termine. Al momento, però, il rapporto dovrà fare i conti con il primo ed importante test rappresentato dalla sua media mobile semplice a 25 osservazioni giornaliere che, in transito a quota 152,75, individua un potenziale ostacolo alla futura prosecuzione del trend rialzista in atto.
Per coloro che volessero sfruttare l’attuale fase si potrebbe ipotizzare una strategia contrarian nel brevissimo termine attraverso un posizionamento short a 152,85 con immediato e ravvicinato take profit a quota 1,5155. Viceversa, in ottica rialzista, qualora il trend in atto confermasse la sua forza e, pertanto, senza alcun cedimento, l’obiettivo principale viene individuato in prossimità di area 154,55.
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