Fusione Banco Popolare e Bpm: in arrivo il via libera di Francoforte. Ma un gruppo di soci dell’istituto milanese chiede di poter votare anche l’opzione stand alone.
Fusione Banco Popolare e Bpm: l’ok della BCE e l’alternativa stand alone - Oggi o in settimana potrebbe arrivare da Francoforte il via libera formale alla fusione tra il Banco Popolare e Bpm. Dopodiché, probabilmente per sabato 15 o sabato 22 ottobre, i due istituti convocheranno le assemblee per decidere sull’aggregazione e la trasformazione in spa, sulla base del decreto legge emanato dal governo all’inizio dello scorso anno.
La road map per la fusione tra il Banco e la Popolare di Milano è dunque tracciata, anche se una parte dell’azionariato di Bpm (i pensionati del “Patto per la Bpm”) fa il tifo per lo stand alone e chiede di votare nella prossima assemblea anche l’opzione alternativa al Banco Popolare.
Il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea presieduto da Mario Draghi oggi dovrebbe ratificare il suo ok al progetto di aggregazione tra i due istituti, il primo al vaglio della Vigilanza.
Nonostante sia il Banco Popolare che Bpm fossero già oltre i minimi di capitale richiesti dall’Eurotower, la BCE ha imposto all’istituto veronese una ricapitalizzazione da un miliardo di euro per dare una stretta alle svalutazioni sui Non performing loans.
Fusione Banco Popolare e Bpm: lunedì consiglio di gestione e cda
Lunedì 12 si riuniranno il consiglio di gestione della Popolare di Milano, guidato dall’ad Giuseppe Castagna (che sarà il Ceo della futura banca post fusione) e il consiglio d’amministrazione del Banco Popolare, guidato da Pierfrancesco Saviotti e presieduto da Carlo Fratta Pasini (che manterrà la carica di presidente anche dopo l’aggregazione).
Fusione Banco Poplare e Bpm: a Milano c’è chi tifa per l’autonomia
In vista della prossima assemblea straordinaria - nella quale si voterà per la fusione e per la trasformazione in spa - un gruppo di soci dell’istituto milanese che si identifica nelle posizioni dei pensionati ha chiesto al Consiglio di Sorveglianza “un ordine del giorno che sottoponga ai soci sia l’ipotesi della fusione che quella di prosecuzione dell’attività stand alone con l’approvazione del relativo nuovo statuto di società per azioni, come previsto dalla legge”, oltre a “modalità di voto elettronico che consentano l’espressione libera e consapevole di tutte le volontà”, nonostante il chiaro orientamento espresso dai vertici di Bpm.
L’ipotesi stand alone non piace però ai sindacati Fabi e Uilca, che considerano un atto irresponsabile un eventuale parere negativo all’aggregazione.
Fusione Banco Popolare e Bpm: un buon segnale per il sistema bancario
Ad ogni modo, governo e Vigilanza BCE guardano con attenzione alla fusione tra il Banco Popolare e Bpm, il cui buon esito potrebbe ridare linfa al sistema bancario italiano, alle prese con dossier molto delicati, come l’operazione Mps, la vendita delle quattro good bank e il futuro di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Nel corso dell’ultimo anno i titoli dei due istituti hanno perso gran parte del loro valore: il Banco Popolare ha bruciato il 78% (ieri +1,11% a 2,36 euro) e Bpm il 57% (ieri -1,40% a 3,88%). Oggi a Piazza Affari le azioni dell’istituto veronese salgono dello 0,76% mentre quelle della Popolare di Milano guadagnano l’1,57%.
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