Fusione Veneto Banca Pop. Vicenza: BpVi vuole far presto su Npl e matrimonio con Montebelluna. Intanto il fondo Altante stanzia un altro miliardo per le due venete.
La strada che porta alla fusione tra Veneto Banca e Popolare di Vicenza ormai è tracciata. Ieri il consiglio di amministrazione dell’istituto vicentino si è riunito per fissare i principali obiettivi del 2017: pulizia dei crediti deteriorati e aggregazione con la banca di Montebelluna.
Entro il primo semestre del prossimo anno, BpVi vorrebbe chiudere entrambe le partite. In merito alla questione Non performing loans, Fonspa sta effettuando una due diligence con l’obiettivo di stabilire le modalità con cui saranno smaltiti circa 2 miliardi di crediti deteriorati (si ragiona su varie ipotesi, dalla cartolarizzazione con garanzia GACS alle cessioni in blocco).
Poi c’è il dossier relativo alla fusione con Veneto Banca. L’intenzione della Popolare di Vicenza è quella di presentare alla BCE il piano completo entro la fine di gennaio, in modo poi da convocare l’assemblea straordinaria entro la prossima primavera (aprile o maggio) per l’approvazione del progetto di fusione.
D’altro canto la nomina di Fabrizio Viola ad amministratore delegato di BpVi è indice del fatto che l’istituto vicentino vuole fare sul serio e alla svelta.
Fusione Veneto Banca-Pop. Vicenza: Atlante stanzia un altro miliardo
Intanto il fondo Atlante 1 - azionista quasi unico di Veneto Banca e Popolare di Vicenza - è pronto a sparare le sue ultime cartucce a supporto delle due ex popolari venete.
Giovedì 5 gennaio - si legge in una nota diffusa ieri - il fondo gestito dalla Quaestio Sgr verserà in un’unica soluzione 628 milioni in Veneto Banca e 310 milioni nella Popolare vicentina con l’obiettivo di
“rafforzare i coefficienti patrimoniali alla luce degli impatti che potrebbero generarsi dai complessi processi valutativi di fine esercizio attualmente in corso”.
Un impegno che, dopo i 2,5 miliardi investiti per gli aumenti di capitale della scorsa primavera, porta a 3,5 i miliardi spesi da Atlante per le due banche: 1,8 a Vicenza, 1,6 a Montebelluna.
La mossa rappresenta una risposta alla recente richiesta della BCE di aumentare l’indice di liquidità (Lcr) a partire dal primo gennaio: si tratta del parametro introdotto da Basilea III che stabilisce la capacità di una banca di gestire lo stress per 30 giorni.
Fusione Veneto Banca-Pop. Vicenza: il decreto salva banche
La somma messa sul tavolo da Atlante servirà a mettere in sicurezza i due istituti del Nord Est in vista della loro fusione. Altre risorse saranno certamente garantite dallo Stato, che con l’ultimo decreto salva banche ha stanziato un fondo da 20 miliardi di euro a sostegno delle ricapitalizzazioni degli istituti più in difficoltà (tra cui le due venete, oltre a Mps).
Intanto Veneto Banca e Pop. Vicenza portano avanti il lavoro di pulizia dei rispettivi bilanci e si preparano ad aprire i tavoli di conciliazione con i risparmiatori, che saranno avviati probabilmente tra il 9 e il 15 gennaio. L’intenzione di BpVi sarebbe quella di venire incontro agli ex azionisti che in questi mesi non si sono mossi contro la banca.
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