Gasparri contro lo smart working: “Ha ucciso una serie di attività produttive e commerciali”

Alessandro Cipolla

17/07/2020

Maurizio Gasparri si scaglia contro lo smart working, diventato molto diffuso a causa del coronavirus, che deve essere “bloccato subito, altrimenti si rischiano danni all’economia irreparabili”.

Gasparri contro lo smart working: “Ha ucciso una serie di attività produttive e commerciali”

Anche Maurizio Gasparri si iscrive al club di chi chiede subito uno stop allo smart working. Dopo le continue lamentele del sindaco di Milano Beppe Sala, adesso dure critiche al lavoro agile arrivano pure dal senatore di Forza Italia.

Il succo della discussione è sempre lo stesso. Con lo scoppio dell’emergenza coronavirus, il ricorso allo smart working per la quasi totalità delle aziende italiane è stata una necessità dovuta alla crisi sanitaria.

Il governo anche per la Fase 3 ha comunque spinto e fortemento auspicato un prosieguo dello smart working, per evitare pericolosi assembramenti nei luoghi di lavoro e nei mezzi pubblici.

Viste anche le normative sulla distanza di sicurezza da dover rispettare all’interno degli uffici, sono molte le aziende che stanno continuando a tenere buona parte dei lavoratori a casa.

Secondo Maurizio Gasparri, questo gran numero di aziende vuote starebbe provocando enormi danni all’economia, tanto da arrivare ad affermare che “lo smart working ha ucciso tutta una serie di attività produttive e commerciali”.

Gasparri contro lo smart working

Far lavorare i propri dipendenti da casa è stato uno dei punti chiave dell’azione di governo durante l’emergenza coronavirus. Uffici vuoti però vuol dire mettere in crisi tutte quelle attività come bar o ristoranti che vivono del flusso dei lavoratori.

Non è un caso che Beppe Sala abbia dichiarato come, se lo smart working dovesse diventare una normalità, si dovrà inevitabilmente andare a cambiare il concetto di città a Milano, dove interi quartieri si basano su chi ogni giorno va a lavorare in ufficio.

È disastroso il fatto che aziende come l’Enel prevedano di tenere chiusa la sede centrale fino al 31 marzo - ha attaccato Maurizio Gasparri - Poste, ministeri ed altre strutture che, soprattutto a Roma, assorbono nelle loro sedi migliaia e migliaia di dipendenti, devono riaprirle alla vita e al flusso delle persone; in questo modo si riattiva anche un’economia del territorio, già danneggiata dall’assenza del turismo interno ed internazionale”.

Per il senatore di Forza Italia lo smart working va bloccato subito, visto che “non bisogna sottovalutare niente, tenere la guardia elevata, ma il disastro economico che stanno causando i grandi enti, i ministeri e il governo, rischia di essere irreversibile”.

Iscriviti a Money.it