La Germania risente di guerra e sanzioni e registra una caduta pesante, ai minimi da 20 anni, delle esportazioni verso la Russia. Il conflitto sta cambiando le direttrici del commercio: Berlino trema?
Che la guerra in Ucraina e le necessarie sanzioni contro la Russia stiano plasmando un nuovo assetto commerciale è chiaro. E la Germania ne è consapevole più di altri Paesi, visti i legami con Mosca e la dipendenza energetica e non solo.
Gli ultimi dati pubblicati il 4 maggio hanno offerto altri indizi sui rischi di debolezza per lo Stato tedesco: le esportazioni verso la Russia sono crollate al livello più basso in quasi due decenni, con le ricadute dell’attacco del presidente Vladimir Putin all’Ucraina che hanno anche contribuito a un calo del commercio generale.
Venti contrari alla crescita soffiano sulla Germania: come leggere i risultati aggiornati sull’import/export?
Effetto guerra sul commercio in Germania: -62% export in Russia
Le esportazioni tedesche verso la Russia sono affondate ai minimi degli ultimi venti anni.
Le vendite nella nazione di Putin sono scese di quasi due terzi a circa 860 milioni di euro a marzo, con l’export totale anch’esso in calo, in un primo segnale dell’impatto della guerra in Ucraina sulla più grande economia europea.
E con l’imminente divieto del petrolio russo, le pressioni commerciali potrebbero intensificarsi.
L’Ufficio federale di statistica ha affermato che l’affondo del 62,3% delle esportazioni tedesche verso la Russia a marzo, rispetto al mese precedente, è dovuto alle “sanzioni imposte in seguito alla lotta dell’Ucraina contro la Russia, ulteriori misure per limitare le esportazioni, e il comportamento non sanzionato dei partecipanti al mercato”.
Le dinamiche del commercio tedesco raccontano molto del caos negli scambi che si sta creando dopo il conflitto.
L’interruzione delle vendite in Russia ha portato a una diminuzione del 3,3% dell’export complessivo della potenza europea a marzo. La Germania ha anche esportato l’1,7% in meno verso altri Paesi dell’Ue, il 4,3% in meno verso la Cina e il 3,9% in meno nel Regno Unito. Uno dei pochi punti positivi è stato l’aumento del 3,2% delle esportazioni tedesche negli Stati Uniti.
Tuttavia, l’import ha continuato a crescere, spinto dall’aumento del costo dell’energia e di altre materie prime. Ciò ha trascinato il tradizionale surplus commerciale del Paese a 3,2 miliardi di euro, il livello mensile più basso da oltre un decennio.
Le importazioni tedesche dalla Russia sono diminuite del 2,4%.
Commercio sotto stress: cosa aspettarsi in Germania e non solo
Governi e aziende in Europa stanno tagliando i legami con la Russia tra l’indignazione occidentale per l’attacco e la raffica di sanzioni imposte al Cremlino e ai magnati associati.
Le prospettive economiche della Germania, nel frattempo, sono peggiorate poiché il suo settore manifatturiero chiave soffre per la carenza di input e l’inflazione record a causa della guerra.
“Guardando al futuro, nonostante il ricco portafoglio ordini, le prospettive a breve termine per le esportazioni tedesche non sembrano incoraggianti”, ha affermato Carsten Brzeski di ING, citando i blocchi legati alla pandemia in Cina che peggiorano le carenze già esistenti della catena di approvvigionamento.
“È molto probabile che la guerra interromperà per sempre altre catene di approvvigionamento. Più in generale, con un rischio alto che il conflitto acceleri la tendenza alla de-globalizzazione e i prezzi elevati dell’energia e delle materie prime più a lungo, il settore delle esportazioni tedesche si trova ad affrontare ulteriori venti contrari.”, ha sottolineato l’esperto ING.
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