La Germania non ha mai realmente abbandonato il marco tedesco. Presente ancora nei portafogli dei cittadini per un valore di 13 miliardi di euro.
No, la Germania non ha mai veramente abbandonato il marco tedesco.
Negli ultimi anni molti europei si sono ritrovati a pensare con nostalgia alle care vecchie valute nazionali precedenti all’Euro. Il possibile ritorno alla Lira in Italia ancora oggi è un argomento fortemente discusso.
Ma la Germania è ad un livello superiore: molti tedeschi amano così tanto il marco che, addirittura, lo utilizzano ancora. È sotto gli occhi di tutti che il marco tedesco è tutt’altro che morto.
Il marco tedesco? Tutt’altro che morto
La Germania è passata ufficialmente all’Euro il 1° gennaio 2002 e il marco tedesco ha cessato immediatamente di avere corso legale, proprio come accaduto in Italia e alla lira. Tuttavia, a differenza dell’Italia e di altri Paesi che usano l’euro, la Germania non ha mai fissato un termine ultimo entro il quale i cittadini avrebbero dovuto cambiare i propri marchi con la moneta unica. Tale termine, in Italia, è scaduto nel dicembre 2011.
I cittadini e le imprese tedesche possono ancora cambiare le proprie banconote e monete del vecchio conio presso le banche governative ad un tasso di 1,96 marchi per Euro - un cambio a favore della valuta tedesca, dunque conveniente per i commercianti.
La stessa scelta della Germania - quella di non far mai scadere la possibilità di cambio delle vecchie valute nazionali in Euro - è stata adottata da: Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Austria, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania.
Perché i tedeschi amano tanto il marco
In fondo, il marco non è mai stato semplicemente una valuta. Nel tempo è diventato un simbolo del miracolo economico del dopoguerra di un Paese che è risorto dalle ceneri della seconda Guerra Mondiale, ed è uno dei pochi simboli in cui i tedeschi si sentivano tranquilli di esprimere il proprio orgoglio nazionale visti i legami persistenti con gli strascichi nazisti.
Molti tedeschi lodano l’estetica e il sentimentalismo del marco - le monete e le banconote raffigurano figure tedesche legate alla Storia, come i fratelli Grimm, con le quali le immagini pan-nazionali dell’Euro non riescono a reggere il confronto.
Il marco tedesco è ancora ampiamente utilizzato
Secondo gli ultimi dati disponibili sono presenti 13,2 miliardi di marchi tedeschi, pari a 6,75 miliardi di euro, in circolazione in Germania. Il valore delle lire italiane mai cambiate in euro, secondo la Banca d’Italia, corrisponde a 1,4 miliardi di euro.
La catena di abbigliamento C & A accetta una media di 150.000 marchi al mese, e il 90% delle cabine telefoniche gestite da Deutsche Telekom accettano le monete dei marchi tedeschi, note come “pfennigs”. Accettando i marchi, le imprese si aprono ad un flusso di denaro in entrata di cui altrimenti non potrebbero godere, dal momento che sono molti i tedeschi che desiderano spendere i propri marchi ritrovati in vecchie scatole di scarpe, tasche di cappotti e materassi.
Germania verso il ritorno del marco tedesco?
In molti ricorderanno le voci di qualche tempo fa secondo cui la Germania starebbe stampando marchi tedeschi.
Un sondaggio condotto lo scorso anno ha dimostrato che più della metà dei tedeschi vorrebbe tornare al marco tedesco, per quanto poco saggio. La Germania ha beneficiato enormemente dell’euro, che ha reso le esportazioni della Germania verso altri Paesi dell’Eurozona molto più convenienti. Quando il marco tedesco volava alto a metà degli anni ’90, l’economia tedesca delle esportazioni ha subito delle dure conseguenze per anni.
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