La Gestione Separata è il fondo pensionistico, gestito dall’INPS a cui si iscrivono i lavoratori autonomi: ecco quali sono le regole del suo funzionamento e gli attuali requisiti pensionistici.
La gestione separata è il fondo pensionistico gestito dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), istituito nel 1995, volto all’assicurazione e alla copertura pensionistica di tutti i lavoratori autonomi che non hanno l’obbligo di iscrizione alle Casse professionali. Il fondo conta circa 1 milione di posizioni attive di cui circa 350000 con Partita IVA. Ecco quali sono le attuali regole per ottenere la pensione se si è iscritti alla gestione separata.
Contribuenti interessati
Sono tenuti all’iscrizione alla gestione separata INPS:
- tutti quei contribuenti che svolgono attività di lavoro autonomo abituale e che non sono obbligati all’iscrizione a uno specifico albo professionale;
- i contribuenti che, pur iscritti a uno specifico albo professionale, non sono tenuti al pagamento dei contributi alla specifica cassa previdenziale dell’Ordine a cui appartengono (ad esempio, gli ingegneri che esercitano attività lavorative al di fuori di quelle per cui è prevista la contribuzione presso la cassa ingegneri).
- Lavoratori occasionali con reddito annuo superiore ai 5000 euro che svolgono un’attività solo saltuariamente;
- Associati in partecipazione che svolgono attività lavorativa;
- i lavoratori soggetti a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto;
- gli incarichi di vendita a domicilio;
- gli spedizionieri doganali;
- gli studenti e dottorandi titolari di borse di studio e assegni di ricerca o altri compensi erogati da università o da scuole di specializzazioni;
- i volontari del servizio civile nazionale;
- gli amministratori locali.
Trattamenti pensionistici previsti dalla Gestione Separata
La Gestione Separata consente di ottenere sia la pensione di vecchiaia che la pensione anticipa e eroga anche la pensione di inabilità, l’assegno ordinario di invalidità, la pensione supplementare, la pensione indiretta e il supplemento di pensione. Ecco quali sono i requisiti pensionistici:
- in vigore nel 2015:
- pensione di vecchiaia: 20 anni di contributi e 66 anni e tre mesi, per gli uomini o 64 anni e 9 mesi per le donne;
- pensione anticipata: 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini o 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne;
- per il triennio 2016-2018:
- pensione di vecchiaia: 66 anni e 7 mesi per gli uomini e 66 anni e un mese per le donne;
- pensione anticipata: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
Valorizzazione della contribuzione
I contributi maturati nella gestione separata non possono essere ricongiunti con altri contributi versati in altre casse, ovvero non possono essere trasferiti ad altre casse, neanche a seguito del versamento di un onere previdenziale.
Per questo la normativa ha previsto la totalizzazione nazionale, l’istituto che permette di valorizzare i contributi previdenziali maturati in gestioni previdenziali differenti, come se fossero riuniti sotto un’unica cassa. Il beneficio della totalizzazione può essere utilizzato anche nel caso in cui un contribuente abbia maturato il diritto al trattamento pensionistico in un’unica cassa.
Oltre alla totalizzazione sono previste altre soluzioni quali il cumulo contributivo (da cui sono esclusi i professionisti) e la richiesta di una pensione supplementare (nel caso in cui il lavoratore abbia conseguito il diritto alla pensione a carico di una forma di previdenza obbligatoria (lavoratori dipendenti) o sostitutiva.
Consulta anche l’articolo dedicato alle aliquote in vigore nel 2015 e negli anni successivi per i contributi della Gestione Separata INPS.
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