Ha fatto clamore la protesta di piazza dei Gilet Arancioni dell’ex generale Antonio Pappalardo: ecco chi sono, cosa vogliono e qual è la loro posizione sul tema coronavirus.
Se in Francia ci sono i Gilet Gialli, in Italia invece la scena adesso è tutta per i Gilet Arancioni, un movimento politico fondato nel 2019 e guidato dall’ex generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo.
Da partito considerato di nicchia dopo il poco brillante esordio alle ultime elezioni regionali in Umbria, il Movimento Gilet Arancioni è salito alla ribalta sabato 30 maggio per una serie di manifestazioni di piazza in piena emergenza coronavirus, che si sono svolte in 29 città italiane tra cui Milano, Torino, Napoli e Roma.
La manifestazione più partecipata è stata quella del capoluogo meneghino, una delle città più colpite dal coronavirus, alla quale ha preso parte anche Pappalardo che così ha commentato l’evento: “Migliaia e migliaia di cittadini che hanno rialzato la testa”.
La scesa in piazza dei Gilet Arancioni ha provocato però anche grandi polemiche: oltre alle ironie sulle idee dell’ex generale come quella del COVID-19 che si curerebbe con lo yoga tanto che un suo “amico di Bergamo” sarebbe la dimostrazione, degli assembramenti del genere in tempo di coronavirus sono stati etichettati come delle incoscienze visto che in pochi indossavano la mascherina.
Movimento Gilet Arancioni: chi sono?
Prima che in Francia i Gilet Gialli mettessero sotto assedio il Paese per manifestare contro le politiche dell’Eliseo, in Italia delle proteste popolari del genere sono state messe in atto dal Movimento dei Forconi, che con una serie di blocchi stradali ha raggiunto la sua massima popolarità tra il 2012 e il 2013.
Tra i promotori dei Forconi c’era il palermitano Antonio Pappalardo, un ex generale dei Carabinieri in congedo che dal 1992 al 1994 è stato deputato eletto come indipendente tra le fila del PSDI, per passare poi ad Alleanza Nazionale senza però essere rieletto.
Dopo una serie di passaggi in diversi altri partiti, a seguito dell’esperienza dei Forconi nel 2016 Pappalardo ha dato vita al Movimento Liberazione Italia, allo scopo di ridare il potere al popolo sovrano togliendolo al Parlamento in quanto questo sarebbe abusivo.
Proprio seguendo questa logica, Antonio Pappalardo il 21 dicembre 2017 si è presentato al Quirinale per consegnare un verbale d’arresto nei confronti di Sergio Mattarella, in quanto sarebbe un “usurpatore politico” visto che la sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum renderebbe il Parlamento illegittimo e, di conseguenza, anche l’elezione del Presidente.
Per questo motivo l’ex generale è stato rinviato a giudizio con l’accusa di vilipendio del Presidente della Repubblica. Nel febbraio 2019 comunque Pappalardo decide ugualmente di fondare il Movimento Gilet Arancioni.
Si tratta di un nuova forza politica nata dall’unione di più movimenti e partiti: il Movimento Liberazione Italia, Alleanza Democratica, L’Altra Italia, Popolazione Vivente Sovrana Autodeterminata, Liberazione dei Minori dalle case famiglie e Movimento Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
La speranza era quella di prendere parte alle scorse elezioni europee, ma la lista nonostante la presentazione del simbolo è stata bocciata per “la mancata consegna delle firme necessarie per partecipare o un apparentamento con una lista europea o un rappresentante nel parlamento italiano”.
Alle elezioni regionali in Umbria dell’ottobre 2019, Antonio Pappalardo riesce invece a presentarsi come candidato governatore ma i Gilet Arancioni non riescono ad andare oltre lo 0,13% dei voti raccogliendo in totale 587 voti.
Cosa vogliono: la protesta al tempo del coronavirus
I Gilet Gialli in Francia sono stati capaci di portare in strada decine di migliaia di persone, tenendo in pratica sotto scacco l’intero Paese tra le fine del 2018 e l’inizio del 2019.
Il movimento però, nonostante un papello di rivendicazioni, è rimasto sostanzialmente apartitico con solo un partito che si è presentato alle europee con pessimi risultati.
In Italia invece il Movimento Gilet Arancioni è un vero e proprio partito al quale, prima delle manifestazioni del 30 maggio 2020, i media riservavano poca attenzione mentre le loro pagine social ribollivano di rabbia.
Da non confondere con le proteste degli agricoltori che ugualmente indossano un gilet arancione per scendere in piazza, il Movimento è una sorta di prosecuzione delle battaglie dell’ex generale iniziate con i Forconi e proseguite poi con il MLI.
“Non avremo pace - ha dichiarato Antonio Pappalardo in una sorta di giuramento al momento della nascita dei Gilet Arancioni - finché non si saranno rotte le catene che ci opprimono per volontà dell’Europa dei burocrati e delle multinazionali”.
Alla base delle richieste di Antonio Pappalardo c’è l’azzeramento del governo e del Parlamento in quanto “abusivi”, sempre per lo stesso discorso del mandato d’arresto nei confronti di Mattarella.
Altro punto chiave della politica dei Gilet Arancioni è la contrarietà all’Europa, proponendo il recupero della sovranità monetaria stampando la nuova Lira, del valore di un Euro, della Repubblica federale d’Italia.
Considerato vicino alle rivendicazioni dei no-vax, il Movimento con lo scoppio dell’emergenza coronavirus ha assunto una posizione quasi negazionista con le vittime del COVID-19 che sarebbero “poche decine”, mentre le mascherine sarebbero da boicottare in quanto “simbolo del complotto internazionale”.
“ Il COVID-19 non esiste - ha spiegato Pappalardo al Corriere della Sera - È un’invenzione. Un bluff organizzato. Vogliono terrorizzarci, chiuderci in casa e instaurare un nuovo ordine mondiale”.
Proprio a causa della adunata a piazza Duomo, secondo quanto riportato dall’Adnkronos Antonio Pappalardo adesso dovrebbe essere denunciato per “violazione delle disposizioni che riguardano il Dpcm nelle parte relativa al divieto di assembramento e all’obbligo di indossare protezioni individuali per contenere il contagio del virus COVID-19”.
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