Giudizio di ottemperanza: cos’è, come recuperare i crediti dalla Pa e quanto costa

Isabella Policarpio

23/05/2019

Giudizio di ottemperanza: cos’è e quando serve? Ecco come recuperare i crediti dalla Pubblica amministrazione e quanto costa.

Giudizio di ottemperanza: cos’è, come recuperare i crediti dalla  Pa e quanto costa

Cos’è il giudizio di ottemperanza? Come si possono recuperare i crediti verso la Pubblica amministrazione?

Il giudizio di ottemperanza è un procedimento di diritto amministrativo funzionale ad ottenere l’emissione di un pagamento da parte della Pubblica amministrazione. Tale giudizio, infatti, si basa su una sentenza già esistente, ma non eseguita, che riconosce l’obbligo in capo all’amministrazione di corrispondere una somma di denaro.

Le imprese e i privati cittadini che si trovano ad essere creditori della Pa sono moltissimi; così, per evitare il lungo iter dei pignoramenti forzati, è preferibile ricorrere al giudizio di ottemperanza. In altre parole, con questo giudizio, il privato chiede all’Amministrazione pubblica di saldare il debito precedentemente riconosciuto.

Vediamo come funziona.

Giudizio di ottemperanza: quando serve

Come anticipato, il giudizio di ottemperanza serve a dare attuazione ad una precedente sentenza che ha riconosciuto il diritto dell’impresa o del cittadino a ricevere una somma di denaro da parte della Pubblica amministrazione.

In pratica, il giudizio di ottemperanza non è altro che uno strumento di recupero crediti nei confronti della Pa inadempiente, ed è un’alternativa al pignoramento.

Il giudizio di ottemperanza può essere promosso per dare esecuzione a:

  • sentenze del giudice amministrativo;
  • sentenze del giudice ordinario, cioè dal Tribunale o dal Giudice di pace;
  • provvedimenti equiparati alle sentenze passate in giudicato,ad esempio i decreti ingiuntivi non opposti e definitivi;
  • lodi arbitrali esecutivi divenuti inoppugnabili, pronunciati cioè da un arbitro o da un Collegio arbitrale e non impugnati.

Giudizio di ottemperanza: dove va proposto?

Chi vuole proporre un giudizio di ottemperanza deve rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione ha sede il giudice che emesso il provvedimento di cui viene chiesta l’attuazione.

Ad esempio, se la sentenza civile di cui si chiede l’esecuzione è stata emessa dal Tribunale di Roma, il giudizio di ottemperanza dovrà essere proposto al T.A.R. del Lazio presso la sede di Roma.

Non è necessario inviare alcuna diffida scritta alla Pubblica amministrazione.

Adempimenti da rispettare

Prima di dare inizio ad un giudizio di ottemperanza è necessario rispettare e verificare alcuni adempimenti. Nel dettaglio:

  • verificare che la sentenza o il decreto ingiuntivo siano stati notificati alla Pa, sia per il passaggio in giudicato che per l’esecuzione forzata;
  • verificare che siano trascorsi 120 giorni dalla notifica della sentenza o del decreto ingiuntivo;
  • acquisire una attestazione di avvenuto passaggio in giudicato della sentenza o di non opposizione del decreto ingiuntivo.

Ricordiamo, inoltre, che il giudizio di ottemperanza può essere attivato entro il termine di 10 anni dal momento in cui il provvedimento che riconosce il credito diventa definitivo perché passato in giudicato.

Naturalmente, per proporre il giudizio di ottemperanza è prima necessario notificare il ricorso alla Pubblica amministrazione e alle altre parti eventualmente coinvolte nel giudizio precedente. È inoltre necessario allegare al ricorso una copia autentica della sentenza o del provvedimento di cui si chiede l’ottemperanza.
Se il ricorso viene accolto, il giudice provvede all’emissione dell’ordine di pagamento.

Giudizio di ottemperanza, la condanna della Pubblica amministrazione

Il giudizio di ottemperanza si conclude con la sentenza del giudice che assegna un termine tassativo alla Pa per saldare il debito.

In caso di inadempimento entro il termine indicato, il giudice fisserà una sanzione pecuniaria e l’intervento di un commissario ad acta (cioè un suo ausiliario) che provvederà ad obbligare la Pubblica amministrazione a versare la somma dovuta al ricorrente.

Quanto costa?

Per proporre un giudizio di ottemperanza occorre versare necessariamente una somma a titolo di contributo unificato, nel caso di specie 300 euro. A questi, si aggiungono le spese per l’assistenza legale, che deve essere curata da un avvocato amministrativista, vale a dire un legale che si è specializzato nelle controversie di diritto amministrativo.

Queste somme devono essere anticipate dal creditore ricorrente, tuttavia sono oggetto di rimborso da parte della Pa in seguito alla sentenza che definisce il giudizio.

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