Giuseppe Conte: “Terza ondata, rischio anche in estate”. Il piano del Governo per gestirla

Antonio Cosenza

30/12/2020

Covid-19: la fine della prima fase ci sarà solamente tra aprile e marzo. Rischi anche per l’estate a causa della terza ondata.

Giuseppe Conte: “Terza ondata, rischio anche in estate”. Il piano del Governo per gestirla

Per l’Italia il rischio di una terza ondata di Covid, con una risalita dei contagi e un nuovo picco, è una possibilità concreta ma il Governo ha già pronto un piano di azione.

Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il Presidente del Consiglio ha risposto alle domande dei giornalisti riguardo alla possibile terza ondata ma anche su vaccini e sulla fine dello stato di emergenza. E a precisa domanda il Premier ha risposto che “serviranno ancora mesi” per poter pensare di essere fuori dall’emergenza sanitaria ed è per questo che rischiamo di dover affrontare un’estate all’insegna delle restrizioni.

Nel dettaglio, Conte ha confermato che - come tra l’altro concordano i maggiori esperti della materia - una terza ondata da Covid è prevista. E su come affrontarla il Governo ha già un piano preciso, nonostante ci siano comunque delle varianti da considerare.

E il fatto che ci sarà una terza ondata significa che per uscire fuori dall’emergenza ci vorrà molto più tempo rispetto a quanto si sperava.

Terza ondata da Covid: ecco il piano del Governo per affrontarla

Secondo Giuseppe Conte, ad oggi non c’è motivo per pensare a nuove misure restrittive in vista di una potenziale terza ondata da Covid-19. Il piano del Governo, come tra l’altro il Premier aveva confermato qualche giorno fa, è quello di affrontare anche la terza ondata con il meccanismo delle Regioni “colorate”, prevedendo quindi delle restrizioni tanto più severe quanto più è allarmante la situazione sanitaria.

È possibile, quindi, che in caso di ripresa dei contagi ci troveremo con molte Regioni d’Italia in zona rossa o arancione; la fine dell’incubo è ancora lontana.

Ma attenzione perché il Premier non ha escluso la possibilità di prevedere nuove restrizioni oltre a quelle già previste per le zone rosse. Come dichiarato da Giuseppe Conte, infatti, bisognerà capire se le varianti - come quella inglese - che hanno un tasso di contagiosità più elevato “ci richiederanno o meno l’aggiornamento delle misure”.

Qualora invece queste variabili dovessero rivelarsi sostenibili, allora il sistema delle tre colorazioni sarà assolutamente adeguato per gestire anche una terza ondata.

Terza ondata e vaccino: quando finirà l’emergenza?

L’impatto dei vaccini non sarà imminente. Per poter uscire dalla “fase uno”, alleggerendo così alcune restrizioni, servirà infatti raggiungere l’ambizioso traguardo di 10 o 15 milioni di persone vaccinate.

E a questo non ci arriveremo prima di marzo o aprile 2021; almeno per i primi mesi del nuovo anno, quindi, le misure non sanitarie a disposizione, ossia le varie restrizioni introdotte per contenere il diffondersi del coronavirus, saranno l’unico strumento per contrastare la pandemia.

Una volta superato questo traguardo sarà possibile pensare ad un alleggerimento delle restrizioni, ma non significa - e questo Conte ci tiene a sottolinearlo - che sarà la fine dell’emergenza. Dovremo continuare a convivere con il rischio del contagio fino a quando non si arriverà ad una sorta di immunità di gregge. Per questo motivo rischiamo di non aver ancora risolto il problema in estate, con la speranza però che - come già successo quest’anno - la curva dei contagi tenda comunque ad abbassarsi in prossimità dei mesi estivi.

Ed è per i suddetti motivi che lo stato di emergenza, al momento in scadenza al 31 di gennaio, verrà “prorogato sino a quando sarà necessario per mantenere i presidi di protezione civile e tutti i presidi che ci consentono di gestire l’emergenza, dando poteri ai soggetti attuatori”.

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