Coronavirus, la terza ondata è certa in Italia

Mario D’Angelo

12/12/2020

Ecco quando arriverà in Italia la terza ondata di Covid-19, che ormai viene data per certa dagli esperti. Anche se un modo di bloccarla ci sarebbe.

Coronavirus, la terza ondata è certa in Italia

Non è più in discussione la terza ondata di coronavirus in Italia. Ora i dubbi sono concentrati sulla sua entità, se sarà, cioè, più o meno grave delle precedenti. L’inizio del 2021, nonostante l’arrivo dei vaccini per alcune fasce della popolazione, non segnerà infatti la fine della pandemia. Il coronavirus continuerà a imperversare per buona parte dell’anno, e dopo il fallimento dei tentativi per l’immunità di gregge in molti ritengono che saremo costretti a convivere con il virus fino al vaccino per tutti.

Esperti concordano sulla terza ondata di coronavirus in Italia

La seconda ondata dopo quella di marzo e aprile è ancora in corso e il picco è stato da poco superato ma, com’è successo già in altri Paesi, anche l’Italia vedrà un nuovo aumento dei casi all’inizio del 2021.

L’ultimo, in ordine di tempo, che ha parlato della terza ondata è stato il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, che sul servizio pubblico ha detto che la pandemia “è una maratona, non uno sprint”.

Ormai ci siamo abituati, 500-600 morti e diciamo che va meglio, ma in realtà non va per niente bene”, ha spiegato Pregliasco, aggiungendo che il numero di decessi “andrà a migliorare nell’arco di due o tre settimane, però il rischio adesso è la terza ondata”.

La dichiarazione del virologo fa eco a quella di pochi giorni fa del collega Andrea Crisanti, secondo cui “la terza ondata in queste condizioni è una certezza”. Secondo lo scienziato dell’Università di Padova entro qualche giorno avrà il record di decessi in Europa.

La terza ondata della pandemia ci sarà, è naturale”, ha spiegato la virologa Ilaria Capua, direttrice dell’UF One Health Center. “Il virus continuerà a circolare, perché stiamo abbassando la curva ma non la stiamo azzerando”, ha aggiunto.

Mesto anche il parere Walter Ricciardi, consigliere del Ministero della Salute e docente di Igiene alla Cattolica di Roma, per il quale dicembre e gennaio saranno mesi “terribili”.

Il responsabile del reparto malattie infettive del Sacco di Milano Massimo Galli ha posto l’accento sui comportamenti individuali, invitando i cittadini a non prendere parte ad assembramenti perché “con questo virus non si scende a trattative”.

Terza ondata, Speranza per la linea dura a Natale

Non è questione di se, ma di quando e quale entità. Per questo il ministro della Salute Roberto Speranza continua a opporsi a eventuali aperture in vista di Natale, mantenendo la linea rigida delle misure anti Covid-19.

E se da un lato la mappa di domenica 13 mostra l’Italia quasi tutta in giallo, nel penultimo report prima di Natale l’Istituto Superiore di Sanità (organo interno al Ministero) continua a ribadire l’importanza di una drastica limitazione dei contatti umani.

Perché il rischio che dopo Natale le cose peggiorino rapidamente è reale, perché l’Rt si è abbassato meno di quanto era nelle speranze del Governo.

Coronavirus, in arrivo la terza e poi anche la quarta ondata

Chi aveva parlato di una terza e forse anche di una quarta ondata è stato il presidente del Veneto Luca Zaia.

In un’intervista a La Stampa nel mese di novembre, il presidente dell’unica Regione settentrionale mai uscita dalla zona gialla aveva detto:

Nessuno può escludere che possa arrivare anche la terza ondata e forse la quarta, l’importante è essere preparati. Con questo virus dovremmo imparare a convivere”.

In tutto il mondo, spiegava il presidente, le ondate durano circa 100 giorni, dunque “a Natale probabilmente ci troveremo nella parte bassa dell’ondata”. Ma l’attenzione non deve calare, perché i numeri ricominceranno a salire all’inizio del nuovo anno.

Quando ci sarà la terza ondata di Covid in Italia?

“Se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti belli liberi dal virus si sbaglia”. Anche l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso tempo fa aveva parlato della terza ondata di COVID-19, prevedendo che sarà fra febbraio e marzo.

Per Massimo Antonelli, direttore del dipartimento di Anestesia e rianimazione del Gemelli di Roma nonché componente del Cts, il picco della terza ondata arriverà prima, a metà o a fine gennaio. Lo stesso periodo in cui ci sarà il picco dell’influenza comune.

Secondo Roberto Stellini, della Fondazione Poliambulanza di Brescia, il modo di bloccare le successive ondate della pandemia è quello di attuare dei lockdown preventivi della durata di 3 settimane ogni 4-5 mesi. L’infettivologo, in un’intervista ad Avvenire, ha detto che si tratta di “un’ipotesi di lavoro per cercare di condurre una vita quasi normale”.

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