La task force di Vittorio Colao ha consegnato per la Fase 3 dell’emergenza da COVID-19 il rapporto finale a Giuseppe Conte. Il Premier dovrebbe renderlo noto tra qualche giorno, ma le opposizioni spingono per venirne subito a conoscenza. Quanto vale nei sondaggi un eventuale partito del Presidente del consiglio?
Il piano Colao: cosa propone?
Il documento consegnato dal team di Colao a Giuseppe Conte consta di oltre un centinaio di proposte operative che interessano sei aree di intervento per il rilancio. Imprese e lavoro;, infrastrutture e ambiente; turismo, arte e cultura; pubblica amministrazione; istruzione, ricerca e competenze; individui e famiglie.
Il Premier Conte ha partecipato a una video conferenza con il Comitato di esperti durata circa trenta minuti e si propone di illustrare il piano nei prossimi giorni. Di parere contrario le opposizioni di governo con le dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini e della vicepresidente della Camera di Forza Italia Mara Carfagna che vorrebbero leggerlo immediatamente senza attendere.
Tra gli obiettivi principali del documento stilato dal team di Colao, l’individuazione delle infrastrutture di interesse nazionale da sbloccare per le quali è necessario adottare un iter che non subisca il consueto rallentamento della burocrazia. Il rafforzamento della green economy, gli incentivi per le aziende che hanno delocalizzato, l’eliminazione delle responsabilità penale per gli imprenditori il cui lavoratore si ammala di coronavirus nell’esercizio delle sue funziioni. Gli interventi a sostegno dell’occupazione femminile, il potenziamento di asili nido e della digitalizzazione degli enti della Pubblica Amministrazione.
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A differenza di quanto si era lasciato intendere nel decreto Rilancio, la task force di Vittorio Colao non palesa alcuna intenzione da parte dello Stato di entrare con una quota di capitale per aiutare le imprese che sono in difficoltà a causa del COVID-19. Via libera agli incentivi per le filiere, nessuna decisione di governo ma solo le basi per permettere il rafforzamento che deve essere avviato dagli imprenditori, da fusioni tra società o da capitale privato diretto alle imprese.
In una nota si legge “Il Comitato che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività, ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attività del Comitato”.
Quanto vale «il partito di Giuseppe Conte»?
L’ultimo sondaggio politico YouTrend per Sky TG24 ha rilevato che un eventuale partito con a capo l’attuale Premier Conte varrebbe il 14,3%. Sarebbe una mossa alla Mario Monti che otterrebbe un maggiore successo, tuttavia non sufficiente per aprirsi un futuro dominante.
Se Conte dovesse presentare una propria lista raccogliendo il 14,3% dei consensi, quale elettorato andrebbe a sfoltire? Probabilmente il M5S accuserebbe il colpo più di tutti, seguito dal PD. Il centrodestra difficilmente verrebbe scalfito e questo non farebbe che rafforzare la coalizione a svantaggio di un fronte opposto molto frastagliato.
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