Cosa sono Gladio e Loggia P2? La storia contemporanea deve ancora fare i conti con i personaggi che l’hanno destabilizzata e controllata. Draghi fa un ulteriore passo.
Oggi, 2 agosto, cade il 41esimo anniversario della strage avvenuta alla stazione ferroviaria di Bologna (1980). In ricordo del tragico evento, la ministra della Giustizia Marta Cartabia, presente alla commemorazione, ha dichiarato che “la polvere sull’accaduto si sta diradando”.
Queste parole non cadono nel vuoto delle promesse politiche, infatti proprio oggi Mario Draghi ha scelto di disporre per la desecretazione anticipata dei documenti relativi a“ Gladio” e alla “Loggia P2”.
Questi documenti serviranno per rischiarare le ombre della nostra storia recente, ha detto Draghi. Solo così potremmo dare piena risposta ai dubbi rimasti irrisolti sui casi che hanno coinvolto i personaggi di uno o dell’altro gruppo.
Cosa sono Gladio e Loggia P2?
Sotto una certa età è difficile sapere cosa sono queste due parole: Gladio e Loggia P2. Nei libri di storia, nelle scuole, ancora non si trovano i fatti recenti del nostro Paese, ma queste due parole ne fanno parte e ne sono protagoniste.
Impossibile scendere nei dettagli di entrambi i gruppi, per questo illustreremo brevemente cosa sono e in cosa sono stati implicati Gladio e Loggia P2, così da rendere evidente l’importanza della scelta presa oggi da Draghi.
Gladio
Gladio nacque in seno a una rete internazionale paramilitare di monitoraggio e controllo per contrastare un’ipotetica invasione da parte dell’Unione Sovietica.
La sua esistenza, che doveva evidentemente rimanere un segreto, è stata portata alla luce da Giulio Andreotti nel 1990, allora capo del governo. In seguito Luigi Tagliamonete, capo ufficio amministrazione del SIFAR e dell’Arma dei Carabinieri, dichiarerà che l’interesse di Gladio non era prevenire attacchi dall’esterno, ma contrastare eventuali sovvertimenti interni e moti di piazza fatti dal PCI.
La struttura occulta della Gladio è stata citata all’interno di svariati processi e accusata dall’opinione pubblica di aver condiviso l’operato con gruppi di criminali, come l’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e del cineoperatore Miran Hrovatin o le stragi di piazza Fontana e della stazione di Bologna.
Le accuse non finiscono qui, c’è anche chi, come il magistrato Ferdinando Imposimato, ha affermato che Giovanni Falcone (che stava indagando su Gladio per la morte di Mattarella, Reina e La Torre) e Paolo Borsellino siano stati messi a tacere proprio dall’organizzazione Gladio.
Loggia P2
La Loggia P2 (acronimo per “Propaganda 2”) è il nome di una loggia massonica che controllava e manipolava lo Stato italiano. La notte del 20 maggio 1981 i telegiornali divulgarono i nomi dei membri della Loggia: tra i 962 nomi (lista probabilmente non completa, vista la dichiarazione di Licio Gelli - maestro venerabile della Loggia P2 -che parlava di oltre 2000 membri) 200 erano ufficiali militari, circa 70 i politici, 50 dirigenti ministeriali, 36 docenti universitari, circa 40 medici primari e altrettanti banchieri, più giornalisti e cantanti.
La deputata Tina Anselmi diresse la commissione parlamentare che indagò sulla Loggia, che dichiarava la P2 un’organizzazione eversiva e pericolosa per la stabilità democratica del Paese. La commissione trovò il programma della Loggia P2: “Piano di rinascita democratica”. In questo venivano descritti gli obiettivi politici della Loggia, che voleva inserire membri alla guida di partiti, magistrature e giornali.
La P2 si sospettava fosse invischiata con Mafia, Vaticano, misteriosi omicidi, Tangentopoli, Opus Dei, banda della Magliana e dossier Mitrokhin. Tutti possibili collegamenti che prendono forma anche per via delle parole di Licio Gelli.
Guardo il Paese, leggo i giornali e penso ecco qua, ecco qua che tutto si realizza a poco a poco. [...] Forse sì, dovrei avere i diritti d’autore. La giustizia, la tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto trent’anni fa. (Intervista per La Repubblica - 2003)
Cosa cambia ora con Mario Draghi?
Il Premier Mario Draghi ha deciso di desecretare ulteriori documenti che fanno riferimento a queste due organizzazioni. La declassifica anticipata vuole, a detta di Draghi, essere “utile ai fini della ricostruzione degli eventi drammatici che hanno caratterizzato la recente storia italiana”.
La decisione di Draghi va ad anticipare e ampliare le disposizioni già previste nel 2014 per aiutare significativamente a far emergere i nomi dei responsabili delle stragi di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della Stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984).
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