Goldman Sachs sul PIL dell’Italia e dell’Eurozona. Le previsioni degli analisti lasciano senza fiato
Secondo Goldman Sachs il PIL dell’Italia e dell’Eurozona in generale sarà drammaticamente colpito dal coronavirus e chiuderà l’anno con segno negativo.
A fine gennaio, quando l’epidemia ha valicato i confini cinesi per diffondersi nel resto del mondo, gli analisti hanno iniziato a tagliare (seppur limitatamente) le proprie previsioni economiche.
Con il passare dei giorni però, e in virtù di un quarto trimestre già archiviato con segno negativo, lo spettro della recessione tecnica del Belpaese si è fatto sempre più concreto, ma le cose sono peggiorate ancora, tanto da portare a teorizzare un vero e proprio tracollo del PIL italiano nel 2020. Per Goldman Sachs la flessione determinata dal coronavirus sarà a doppia cifra percentuale.
PIL Italia: quanto crollerà nel 2020 secondo Goldman
Come un fulmine a ciel sereno gli analisti della banca d’affari hanno rivisto le proprie previsioni economiche sull’intera Eurozona e dunque anche sul Belpaese: secondo Goldman Sachs, il PIL dell’Italia crollerà dell’11,6% nel 2020.
Allo stesso tempo, l’introduzione di nuove misure economiche anti-coronavirus porterà il deficit a schizzare al 10% del Prodotto Interno Lordo nostrano.
Le cose torneranno ad andare bene soltanto nel 2021 quando si concretizzerà l’atteso rimbalzo del 7,9%. Il prossimo anno il PIL d’Italia avanzerà ma la normalizzazione sarà più lenta rispetto a quella di economie quali la Germania e la Francia, che per gli esperti hanno introdotto misure di sostegno fiscale più vigorose.
Non solo Italia: quanto cresceranno gli altri Paesi
Non sarà soltanto il Belpaese a risentire dell’emergenza coronavirus nel corso del 2020 ma l’economia tricolore sarà comunque il fanalino di coda del Vecchio Continente. Per Goldman Sachs, i tassi di crescita dei maggiori Paesi del blocco saranno i seguenti:
- Spagna: -9,7%
- Germania: -8,9%
- Francia: -7,4%
- Regno Unito: -7,5%
- Eurozona: -9%
Nel caso del blocco, comunque, un peggioramento della situazione potrebbe portare il PIL a crollare di ben 16 punti percentuali.
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