Google: centinaia di dipendenti contro la compagnia

Marco Ciotola

04/01/2021

Più di 200 dipendenti Google si sono riuniti nell’Alphabet Workers Union, al fine di formalizzare i crescenti disaccordi con i dirigenti dell’azienda

Google: centinaia di dipendenti contro la compagnia

Oltre 200 dipendenti del colosso di Mountain View hanno dato vita negli ultimi giorni alla cosiddetta Alphabet Workers Union, una sorta di sindacato che punta a formalizzare i crescenti disaccordi con i dirigenti dell’azienda.

La circostanza è stata confermata poche ore fa dal New York Times, che ha sentito direttamente i due dipendenti che hanno avviato il tutto: Parul Koul e Chewy Shaw.

Questi ultimi, rispettivamente presidente esecutivo e vicepresidente della Alphabet Workers Union, hanno spiegato di aver raggiunto un accordo con il sindacato Communications Workers of America, che rappresenta già lavoratori di aziende come AT&T e Verizon.

Più precisamente, sono 226 i dipendenti che si sono uniti al sindacato, che sarà aperto a tutti i lavoratori di Alphabet, inclusi i temporanei, i fornitori e gli appaltatori. Alphabet - va ricordato - ha più di 130.000 dipendenti in tutto il mondo, e la mossa potrebbe rivelarsi cruciale nelle dinamiche interne.

Google: centinaia di dipendenti contro la compagnia

Parul Koul e Chewy Shaw motivano la formazione dell’Alphabet Workers Union nella volontà di formalizzare le preoccupazioni di tutti i lavoratori facenti capo all’universo Google.

Nel manifesto dell’Unione, condiviso in parte con il New York Times, vengono citati esplicitamente temi chiave del dissenso come le collaborazioni con governi totalitari e le controversie in tema razzismo:

“Per troppo tempo, migliaia di noi di Google abbiamo viste ignorate le nostre preoccupazioni sul posto di lavoro da parte dei dirigenti. I nostri vertici hanno collaborato con governi repressivi in tutto il mondo, hanno sviluppato una tecnologia di intelligenza artificiale per il Dipartimento della Difesa e non hanno fermato gli annunci di gruppo d’odio. In più, non sono riusciti ad affrontare in maniera efficace i problemi relativi alle questioni razziali”.

Negli ultimi anni sono cresciute notevolmente le tensioni tra dipendenti e dirigenti. Nel 2018, i dipendenti Google hanno scritto una lettera al CEO, Sundar Pichai, chiedendogli di porre fine alla partnership in essere con il Pentagono.

Nello stesso anno, i dipendenti hanno organizzato una marcia di protesta contro la gestione della società dei dirigenti accusati di molestie sessuali, con particolare riferimento all’allora recente bonus d’uscita di 90 milioni di dollari incassato dall’ideatore di Android Andy Rubin.

In un’intervista rilasciata alla CNBC, Kara Silverstein, direttrice del personale Alphabet, ha sottolineato come l’azienda sostenga con forza i diritti dei lavoratori, pur ammettendo che tutti gli ultimi reclami non siano stati affrontati direttamente dai vertici.

Nel loro manifesto di presentazione della Alphabet Workers Union, Koul e Shaw evidenziano come la compagnia tenda a reprimere le critiche interne su argomenti importanti per il pubblico come le cause antitrust contro Google:

“Il nostro sindacato lavorerà per garantire che i lavoratori sappiano a cosa stanno lavorando e possano svolgere il proprio lavoro con un salario equo, senza timore di abusi, ritorsioni o discriminazioni”,

hanno scritto.

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