Green pass in un microchip sottopelle, in pochi se lo farebbero impiantare

Alessandro Cipolla

28 Dicembre 2021 - 09:21

Il risultato del sondaggio di Money.it: alla luce della novità arrivata dalla Svezia, solo il 12% dei rispondenti sarebbe disposto a impiantarsi un microchip sottopelle per avere il green pass sempre con sé.

Green pass in un microchip sottopelle, in pochi se lo farebbero impiantare

Green pass in un microchip sottopelle, in pochi se lo farebbero impiantare. Questo è il responso del sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori vista la novità annunciata dalla azienda svedese Epicenter, una start-up da anni specializzata nel settore dei sensori biometrici.

La notizia arrivata dalla Svezia è vera e destinata senza dubbio a far discutere. L’azienda Epicenter è pronta a lanciare un microchip sottocutaneo che permetterebbe di avere il green pass sempre a disposizione, evitando così di dover stampare il certificato verde o di dover ogni volta tirare fuori lo smartphone dalla tasca.

Si tratta di un microchip reversibile che può essere impiantato sottopelle tramite una semplice iniezione nel braccio oppure nella mano tra l’indice e il pollice: in questo modo il green pass può essere letto in maniera contactless da qualsiasi dispositivo NFC.

Guardando il risultato del sondaggio, che ricordiamo non ha valore scientifico ma solamente indicativo non essendo realizzato a campione, appare evidente come la maggior parte dei lettori non siano disposti a farsi impiantare un chip sottopelle contente il green pass.

Green pass in un microchip: il sondaggio

Già da prima che la pandemia da Covid sconvolgesse il mondo intero, in rete fioccavano diverse teorie complottiste incentrate su dei microchip impiantati per cercare in qualche modo di “controllare” le persone.

Con l’arrivo dei vaccini anti-Covid ha preso piede poi una teoria che vedrebbe Bill Gates al centro di un piano per inserire dei microchip proprio nei preparati che da mesi vengono somministrati in tutto il mondo.

L’idea che arriva dalla Svezia però è ben diversa: chi vorrà potrà farsi impiantare il green pass sottopelle tramite un microchip, così da non correre il rischio di non aver stampato il certificato o di avere il telefono scarico.

Di certo questa mossa assomiglia molto a una trovata pubblicitaria: di Epicenter anni fa si parlò molto per aver impiantato, su base volontaria, un chip nel braccio dei propri dipendenti per poter usufruire in maniera più agevole di tutta una serie di servizi come quello della caffetteria.

Del resto l’azienda svedese è specializzata proprio in questi tipi di dispositivi, ma la notizia del green pass in formato microchip è stata subito rilanciata da diversi profili social riconducibili alla galassia “no-vax”.

Nessun Governo comunque ha preso in considerazione la proposta della start-up di Stoccolma, con i privati cittadini che volendo potranno comunque impiantare il chip come altri, in questi mesi, hanno scelto di tatuarsi il proprio green pass.

Visto l’esito del sondaggio tra i lettori di Money.it in pochi sarebbero disposti, per avere il green pass sempre a portata di mano, a farsi impiantare un microchip sottopelle.

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