Dal primo dicembre potrebbe arrivare l’obbligo di green pass per i trasporti pubblici, metro e autobus. Resta irrisolta la questione invece del lockdown solo per i non vaccinati.
Green pass obbligatorio anche sui mezzi pubblici per spostarsi. Con il Natale alle porte sul tavolo di lavoro del Governo sempre più proposte e ipotesi vengono presentate e alcune di queste cominciano a prendere corpo. Non si parla più solo del “super green pass” per vaccinati e guariti dal Covid, escludendo i no vax da attività ricreative, come l’andare al ristorante, nel caso in cui scattassero le restrizioni da zona gialla, arancione o rossa. Infatti sempre più spesso si parla dell’ipotesi di estendere il certificato anti-Covid per i mezzi trasporto e per servizi pubblici. Sembra quindi che il Governo si stia preparando a dare un nuovo giro di vite per aumentare le richieste di vaccinazione.
Green pass obbligatorio per trasporti pubblici: la proposta
Un green pass obbligatorio per i trasporti pubblici. Non è la prima volta che questa proposta spunta fuori, già a settembre era stata presentata l’ipotesi di poter estendere il certificato verde. Secondo alcune fonti, come riportato da Il Messaggero, la proposta era caduta anche per evitare di mettere in difficoltà le persone più anziane. Eppure il progetto è di nuovo sul tavolo e sembra che questa volta sarà messo in atto dal Governo Draghi. La novità quindi non dovrebbe tardare ad arrivare, molto probabilmente già dal 22 novembre potrebbero giungere notizie sulla decisione finale, in quanto è stato fissato un incontro tra il premier Mario Draghi, con i ministri della Salute Roberto Speranza e delle Regioni Mariastella Gelmini, e i governatori regionali, che sempre più spingono per adottare un modello austriaco.
Super green pass per trasporti pubblici: qual è lo scopo del Governo?
Il super green pass però non vuole essere una penalizzazione per i non vaccinati. Sono state queste le parole del ministro della Funzione Pubblica,Renato Brunetta (FI), il quale ha cercato di spiegare le ragioni che si trovano dietro questa proposta, sostenuta da Speranza, PD, Forza Italia, Italia Viva, e una parte del Movimento 5 Stelle e osteggiata da Lega e da Luigi Di Maio. L’intento del super green pass sarebbe quindi quello di premiare i vaccinati. Chi avrà questo green pass potrà accedere a situazioni ricreative e sociali, come cinema, bar, tempo libero, sci. Lo scopo finale quindi sarebbe sempre lo stesso: accelerare la campagna vaccinale e convincere, tramite “una spinta gentile”, i più reticenti a vaccinarsi.
Chi invece non ha il vaccino, ma ha solo il Green pass legato al tampone, subirà i vincoli del “cromatismo”, qualora si dovesse manifestare. In maniera tale che il “costo” della chiusura ricadrà su chi ha fatto la scelta di non vaccinarsi.
Il “cromatismo” di cui parla Brunetta non sarebbe altro che la suddivisione in colori delle Regioni. In maniera tale che solo chi non avrà ricevuto la somministrazione di almeno una dose del vaccino dovrà sottostare alle restrizioni imposte dalla zona gialla, arancione e rossa, qualora i casi dovessero aumentare vertiginosamente.
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Molto probabilmente dal 1° dicembre il green pass potrebbe quindi diventare obbligatorio per l’accesso:
- agli uffici postali;
- alle banche;
- a tutti gli uffici pubblici;
- ai bus e metro.
Così solo chi avrà il certificato anti-Covid potrà muoversi liberamente. In tal caso il certificato si potrà ancora ottenere tramite un tampone, la cui validità però potrebbe essere ridotta a 48 ore per i test molecolari e a 24 ore per i tamponi rapidi, anche se quest’ultimo potrebbe anche essere definitivamente eliminato. In tutto questo resta però l’ipotesi dell’obbligo vaccinale basato sul modello dell’Austria. Ipotesi sostenuta da alcuni governatori delle Regioni, come Liguria e Friuli. Non resta quindi che aspettare il 22 novembre per avere notizie ufficiali.
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