Scadono a marzo i primi green pass rafforzati, ricevuti con la dose booster. Al momento non sono previste altre dosi. Cosa accadrà quindi? Intanto arriva una proposta dal Lazio: ecco quale.
Si avvicina alla scadenza i primi super green pass ottenuti con la dose booster. In pochi mesi centinaia di migliaia di ultraottantenni e persone fragili si ritroveranno senza un green pass valido, poco dopo sarà il turno di medici e infermieri, oltre agli altri anziani.
Tutte quelle persone che hanno effettuato la terza dose da settembre si vedranno quindi scadere il certificato verde, necessario per svolgere diverse attività sociali, senza poter fare qualcosa per trovare una soluzione. Infatti non è ancora prevista alcuna quarta dose: non ci sono ancora dati sule possibili, ed è per questo che l’EMA ancora non si è espressa a riguardo. Come si rinnova quindi? Cosa accadrà agli Over50 che sono obbligati ad avere il green pass rafforzato sul luogo di lavoro?
Green pass: quando scade la terza dose?
Prima di capire se è possibile rinnovare il green pass, bisogna necessariamente capire quando scade il certificato verde rafforzato.
La campagna vaccinale per la terza dose (o per la seconda del monodose Jhonson&Jhonson) è stata avviata a fine settembre. Se prima però il green pass aveva validità un anno, poi ridotto a 9 mesi, da febbraio la validità del certificato subirà un’ulteriore riduzione: passando da 9 a 6 mesi. Questo inevitabilmente comporta una serie di problemi.
I più scrupolosi che da subito si erano sottoposti alla terza dose, presto si ritroveranno senza green pass. Inoltre secondo il decreto del 7 gennaio, il quale introduce l’obbligo vaccinale per gli over50, prevede i controlli del Green pass rafforzato per gli Over50 sui posti di lavoro, valido fino al 15 giugno. Ciò significa che molti Over50 che hanno ricevuto la dose nell’autunno del 2021 si ritroveranno senza certificato, con il rischio di dover pagare una multa compresa tra i 600-1.500 euro (pena per chi si presenta a lavoro senza il super green pass).
A questo bisogna aggiungere gli ulteriori disagi, in quanto il green pass rafforzato è necessario per l’uso dei mezzi pubblici o per andare al ristorante, dove è richiesto il Green pass rafforzato, misura però che dovrebbe scadere il 31 marzo, con il termine dello stato di emergenza.
Green pass scaduto dopo terza dose: come si rinnova?
A questo punto è importante capire se e come rinnovare il green pass. Ed è qui che sorge il problema: al momento non è prevista alcuna procedura per poterlo rinnovare.
Infatti non è prevista ancora nessuna quarta dose. Se l’UE ha dato il via libera per la quarta dose per i soggetti fragili, l’EMA avverte: ancora non si hanno a disposizione sufficienti dati per poter dare il via libera per la vaccinazione per il resto della popolazione, come ha spiegato Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’EMA.
Al momento quindi ancora non si sa come poter rinnovare il proprio green pass, non resta che attendere notizie dal Governo, intanto dalla Regione Lazio avanza una proposta.
Green pass scaduto dopo terza dose: la proposta del Lazio
Il rischio è che si generi il caos, avverte l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, augurandosi che il Governo stia prendendo le dovute precauzioni e stia valutando il caso attentamente.
Stando all’assessore laziale l’unica soluzione saggia al momento sarebbe quella si eliminare la scadenza per chi ha ricevuto anche il booster. La proposta sarebbe quindi quella di prorogare sine die la certificazione verde per tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale ricevendo la terza dose. Per tutti gli altri invece rimarrebbe intonsa la validità di soli 6 mesi. Solo dopo il via libera dell’EMA e se in autunno fosse necessaria la quarta dose si potrebbe pensare di rivedere nuovamente la durata dei certificati verdi. Ma la situazione risulterebbe essere comunque intricata.
Infatti far trapelare al momento che la durata del Green pass possa essere di nuovo cambiata sarebbe controproducente; inoltre potrebbe convincere i più reticenti a non vaccinarsi, alimentando una serie di dubbi e supposizioni. Non resta quindi che aspettare una comunicazione ufficiale dal Governo per sapere come agire.
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