Il green pass solo per vaccinati è possibile? Secondo Walter Ricciardi non è solo auspicabile, ma è la linea da seguire in futuro. Ecco perché.
Il medico e docente Walter Ricciardi lo dice da tempo: il green pass dovrebbe essere rilasciato solo a chi ha fatto il vaccino. Secondo l’igienista infatti non si può continuare a fare i tamponi a questo ritmo e costo.
La questione è emersa a partire dal 15 ottobre, data nel quale è stato esteso il green pass a tutti i lavoratori e lavoratrici del settore pubblico e privato. Dal 15 ottobre infatti chi non possiede il green pass non può lavorare o può farlo rischiando pesanti sanzioni amministrative.
In alternativa al vaccino gratuito, somministrato ormai all’82,14% della popolazione italiana over 12, ci sono i tamponi. Infatti dimostrando la propria negatività si ha diritto a un green pass momentaneo che dura fino a 48 ore. Si può pensare di continuare a fare due tamponi a settimana per i prossimi mesi e fino alla fine della pandemia?
Green pass solo ai vaccinati: ecco il progetto
Qualche giorno fa Walter Ricciardi, presente al programma di La7 L’aria che tira, si è ripetuto sul tema del green pass. Da tempo infatti l’igienista chiede che il green pass diventi un modo per identificare (e premiare) solo i vaccinati o chi è guarito dal Covid-19.
In questa formula Ricciardi esclude volontariamente lo strumento del tampone. “È pensabile che una persona, per i prossimi mesi, farà due tamponi alla settimana?”, commenta e risponde “non è pensabile”.
Green pass solo ai vaccinati: no al tampone
Lo strumento del green pass, pensato per far ripartire il Paese, serviva anche per spingere la popolazione a vaccinarsi e a raggiungere una copertura quanto più vicina al 100% della popolazione over 12.
Dopo i primi annunci del green pass per entrare nei luoghi di cultura o per mangiare all’interno dei locali, c’era stata una risposta da parte della popolazione e qualche dubbioso si era convinto a vaccinarsi.
Stessa corsa al vaccino dopo l’annuncio del green pass per tutti i lavoratori pubblici e privati. Chi è rimasto è lo “zoccolo duro”, i difficili da convincere, quelli che stanno accusando più degli altri le conseguenze dell’informazione sbagliata sui vaccini e l’infodemia online.
In ogni caso sono 2.774.088 gli italiani ultracinquantenni che non hanno ricevuto neanche la prima dose di vaccino e in totale non raggiungono i 10 milioni gli italiani totalmente scoperti. Questi, per recarsi a lavoro o nei luoghi pubblici sono costretti a sottoporsi al tampone almeno due volte a settimana.
Quanti tamponi al giorno: è caos in farmacia?
All’annuncio dell’estensione del green pass si gridava all’inevitabile collasso delle farmacie. Quello che sta accadendo nelle farmacie, per quanto sia stato definito “tamponificio”, non è invece così allarmante.
I primi calcoli avevano previsto oltre un milione di tamponi al giorno, ma solo lo scorso martedì si è toccata la soglia record di 548 mila tamponi eseguiti nelle 10 mila farmacie attive (su 19 mila). La media si aggira tra i 200 e 300 mila tamponi al giorno. Sono comunque tanti, creano code e assembramenti e per questo stanno diventando un peso per i farmacisti.
In merito a questo Walter Ricciardi ha voluto sottolineare la sicurezza del vaccino, che in Italia è distribuito gratuitamente e per il quale non è più pensabile avere timore, soprattutto ora che la popolazione mondiale vaccinata ammonta a diversi miliardi.
E ha concluso:
Il green pass dovrebbe essere dato solo ai vaccinati, lo dico da tempo, ma ci arriveremo.
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