La nuova trovata di Trump mira ad aumentare le pressioni sull’Europa sul tema dei sussidi al settore aereo. Nel mirino anche olio e formaggi italiani
La pace stipulata fra Stati Uniti e Cina decreterà la fine della guerra commerciale? Assolutamente no visto che il presidente americano Donald Trump già minaccia nuovi dazi.
Questa volta la preda designata dal primo coinquilino della Casa Bianca è l’Europa: nel mirino 89 sotto-categorie di prodotti, fra cui olio e formaggi italiani, verso i quali sono stati promessi 4 miliardi di nuovi dazi commerciali.
Scontro Boeing-Airbus: cosa succede?
La nuova trovata di Trump mira con ogni probabilità ad aumentare le pressioni sull’Europa sul tema dei sussidi al settore aereo, che vede in prima fila il conflitto fra la compagnia Usa Boeing e quella europea Airbus.
La minaccia che rischia di riaccendere la guerra commerciale contro l’Europa va in direzione opposta a quanto era emerso a fine giugno durante il Salone dell’Aeronautica di Parigi, quando gli Stati Uniti hanno aperto alla possibilità di consentire ad Airbus di ricevere finanziamenti governativi ma a condizioni di mercato.
La questione era tornata alla ribalta a marzo 2019, dopo l’incidente mortale del Boeing 737 Jumbo in Etiopia in cui sono decedute 157 persone. La Cina ha subito tenuto a terra la sua flotta di 737 e così molti altri Paesi, mettendo alle corde il gruppo statunitense.
Trump, pronti 4 mld di dazi contro olio, formaggio e whisky scozzese
Ieri l’ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti (USTR) ha pubblicato un elenco di prodotti aggiuntivi - tra cui olive, formaggio italiano e whisky scozzese - che potrebbero essere colpiti da tariffe, oltre ai precedenti prodotti per un valore totale di 21 miliardi di dollari annunciati lo scorso aprile.
L’USTR ha spiegato che intende aggiungere 89 sotto-categorie tariffarie al suo elenco iniziale, inclusa una varietà di metalli. Le due parti coinvolte, Washington e Bruxelles, si sono minacciate a vicenda di imporre miliardi di dollari di tariffe e su aerei, trattori e cibo a causa di una diatriba che dura da quasi 15 anni ed è attualmente in mano al Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio).
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