Continuano le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione europea: l’Ufficio del Rappresentante del commercio degli Stati Uniti (USTR) ha varato nuovi dazi d’importazione sui prodotti europei.
Nella giornata di ieri – mercoledì 30 dicembre – l’Ufficio del Rappresentante del commercio degli Stati Uniti (USTR) ha rivisto al rialzo i dazi d’importazione su alcuni prodotti europei.
A finire nel mirino dell’autorità USA soprattutto la componentistica per aerei, ultimo capitolo della più che decennale disputa tra le due fazioni nel campo dell’aviazione civile, ma anche i prodotti vinicoli di Francia e Germania.
L’USTR, al momento, non ha fornito indicazioni sui tempi necessari per l’implementazione delle nuove tariffe, precisando che ulteriori dettagli verranno rivelati solo nelle prossime settimane.
Nuovi dazi degli USA sui prodotti europei
Non c’è pace sull’asse Washington-Bruxelles. Al centro della disputa, come noto, il comparto dell’aviazione civile: da sedici anni Stati Uniti ed Unione europea stanno cercando di compensare i sussidi elargiti ai costruttori Airbus e Boeing con un articolato impianto di dazi sulla componentistica per aerei.
In questo contesto è da inquadrare l’ultima manovra dell’USTR, sebbene i dazi approvati dall’autorità USA finiranno per interessare - tra le altre cose - anche vini, cognac e grappe prodotti in Germania e in Francia.
A ben vedere, una risposta alla mossa ostile di Bruxelles dello scorso novembre, che con il placet dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) aveva approvato nuovi dazi su un volume d’affari da 4 miliardi di dollari. Di un anno prima, invece, il ritocco verso l’alto delle tariffe sui prodotti europei e britannici degli Stati Uniti, che aveva interessato un segmento da 7,5 miliardi.
In breve, una partita scacchistica dominata da mosse e contromosse, con fonti vicine all’USTR che hanno rivelato come l’imposizione di nuovi dazi – stavolta - sia stata alimentata dall’insofferenza dell’autorità del commercio USA verso le “ingiuste” tariffe approvate da Bruxelles con il benestare del Wto.
Tuttavia, sulle due sponde dell’Atlantico non manca la volontà di sedere al tavolo e sciogliere i nodi che stanno sgonfiando il commercio tra Bruxelles e Washington. In tal senso, Robert Lighthizer, a capo dell’UTCR, e il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Valdis Dombrovkis, hanno già sollecitato le parti a trovare una sintesi in sede negoziale.
Ma i segnali non sono incoraggianti: non solo le ultime manovre dell’UTCR, ma anche i tempi tecnici necessari per il passaggio di consegne tra Donald Trump e la nuova amministrazione Biden non permettono - almeno nel breve termine - slanci di ottimismo sul fronte commerciale.
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