Gli hacker di Lazarus Group, finanziato dalla Corea del Nord, sarebbero i responsabili del furto record su Axie Infinity. Le indagini Usa.
Dietro il furto record di criptovalute realizzato sul videogioco online Axie Infinity ci sarebbero gli hacker della Corea del Nord. Questo è quanto emerso dalle indagini portate avanti congiuntamente dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e dall’Fbi.
Secondo le autorità statunitensi, i responsabili del colpo che ha fruttato il bottino di 173.600 Ether e 25,5 milioni di Stablecoin Usdc, pari a una cifra compresa tra 600 e 625 milioni di dollari, sarebbero cybercriminali appartenenti al Lazarus Group.
Il Lazarus Group è segnalata a livello internazionale come un’organizzazione specializzata in crimini informatici finanziata dal regime della Corea del Nord, ed è possibile ricondurre a questi l’indirizzo utilizzato nell’attacco hacker.
La notizia di un coinvolgimento nordcoreano non è certamente una novità per questo settore. Nel 2021, infatti, gli hacker del Paese asiatico avrebbero messo a segno sette attacchi hacker nel settore crypto per un valore totale di 400 milioni di dollari.
Hacker della Corea del Nord dietro al furto record su Axie Infinity
Il ruolo del regime guidato da Kim Jong-un in quello che rappresenta al momento il più grande furto nei 13 anni di storia delle criptovalute, comporterebbe un salto di qualità in grado di mettere in serio allarme non solo il comparto digitale ma l’intera sicurezza globale.
Infatti, la criminalità informatica è uno dei mezzi attraverso il quale il Governo di Pyongyang finanzia il suo programma nucleare, con lo sviluppo di armi di distruzione di massa e programmi di missili balistici.
Attraverso una sola azione criminale, il programma di hacking nordcoreano, sviluppato a metà degli anni ‘90 e che si ritiene impieghi circa 6 mila persone, sarebbe così riuscito a mettere le mani su una refurtiva che da sola vale più di tutte le truffe realizzate nel 2021.
Lazarus Group responsabile dell’attacco informatico
La società di analisi Elliptic ha confermato che il modus operandi osservato sulla piattaforma di gaming online, la quale si serve della blockchain Ronin sulla quale avvengono gli scambi in Ethereum, rispecchia i metodi utilizzati in precedenza dal Lazarus Group.
Nel comunicato sull’accaduto, i vertici della stessa Elliptic hanno stimato che circa il 18% del furto informatico realizzato ai danni di Axie Infinity, pari a circa 97 milioni di dollari, sarebbe già stato riciclato attraverso vari canali.
Sky Mavis, la società responsabile dello sviluppo del videogioco e della blockchain a esso collegato, ha ringraziato le agenzie investigative americane che hanno svolto le indagini.
Adesso diventa sempre più necessario dotare il settore di un maggior livello di sicurezza, in grado di respingere attacchi informatici che potrebbero potenzialmente andare a finanziare programmi nucleari di Stati che rappresentano un pericolo per la sicurezza mondiale.
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