Helicopter Money non serve a nulla, è “solo effetto psicologico” - G. Marcotti

Anna Maria Ciardullo

31/03/2020

Giancarlo Marcotti, nella puntata del 27 marzo 2020 di Mondo & Finanza, ha spiegato perché, secondo lui, il cosiddetto Helicopter Money non è la soluzione ideale alla crisi

Anche Giancarlo Marcotti si è espresso sul tema tanto discusso dell’Helicopter Money da parte della BCE. Durante la puntata di “Mondo & Finanza” del 27 marzo scorso, il format di Money.it su YouTube di cui è protagonista, Marcotti ha sottolineato la sua posizione negativa relativamente alla possibilità di un versamento diretto una tantum sui conti di tutti i cittadini italiani.

L’Helicopter Money, nota anche come Quantitative Easing, già realtà in Paesi come Giappone e Cina, ha origine da un’immagine “cinematografica”, che mostra grandi quantità di denaro contante versate dagli elicotteri direttamente per le strade e tra la gente.

Helicopter Money può davvero funzionare?

Grande sostenitore di questo intervento di politica monetaria si è dimostrato Marco Mori il quale, palando sempre a Money.it nel suo format “Memento Mori”, ha sottolineato l’urgenza di aiutare le famiglie colpite dalla crisi generata dal coronavirus, al fine di scongiurare imminenti disordini sociali dettati dalla disperazione di chi non potrà presto neanche fare la spesa.

La sua proposta, ossia di versare immediatamente dei soldi nei conti di tutti gli italiani, non ha convinto però Marcotti, chiamato a commentare la possibilità che si risponda in questo modo alle difficoltà congiunturali che hanno colpito tanto l’economia, quanto i cittadini.

Penso che si dovrebbe ragionare a livello più macro, spiega Marcotti:

“Se fosse davvero così semplice distribuire una cifra tale, 10mila euro per 60 milioni di italiani sarebbero 600 miliardi euro, allora perché limitarsi? A questo punto sarebbe meglio versarne 20 mila o anche 100 mila, il risultato finale non cambia”.

“Dalla crisi si esce con la produzione”

Secondo Marcotti, posto che si debba certamente intervenire per aiutare le famiglie in difficoltà, sarebbe in realtà controproducente dare soldi a tutti indistintamente, perché si andrebbe a creare una sorta di ricchezza falsata e un effetto tampone più psicologico che concreto.

Se la disponibilità economica di ogni singolo cittadino cambiasse in questo senso, emergerebbe una problematica sociale inversa, poiché ha sottolineato ancora Marcotti, le banconote non si mangiano, chi produce il pane (in senso lato) non potrà che venderlo a un costo enormemente più alto, per non parlare della produzione stessa, che potrebbe subire dei gravi rallentamenti.

“Avremmo già superato tutte le crisi del mondo se la soluzione fosse così semplice. La moneta acquisisce valore quando associata alla produzione, avere dei soldi ma non poter diventare più ricchi perché non produciamo nulla determinerebbe l’effetto contrario. Non è la moneta in circolazione che determina la ricchezza, ma la quantità di beni e servizi in circolazione, dalla crisi si esce producendo di più non di meno. Stimo molto Marco Mori, ma penso che la sua idea sia una sciocchezza”,

spiega Marcotti.

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