Idrossiclorochina: cos’è, come funziona ed effetti collaterali

Fiammetta Rubini

19/05/2020

L’Italia ha approvato l’uso di idrossiclorochina per trattare i pazienti affetti da COVID-19 nell’ambito di studi clinici. Cosa sappiamo su reale efficacia ed effetti collaterali.

Cos’è l’idrossiclorochina, che Donald Trump ha ammesso di star prendendo da più di una settimana per contrastare il coronavirus?

Si riaccende la curiosità riguardo il farmaco antimalarico utilizzato oggi soprattutto per curare lupus e artrite e che, stando ad alcuni studi, sarebbe utile anche per il trattamento di pazienti COVID-19.

Una ricerca francese condotta su 42 pazienti ha dimostrato che l’idrossiclorochina, in particolare se combinata con l’azitromicina (antibiotico usato per il trattamento di infezioni delle vie respiratorie e polmoniti), aiuta a ridurre i livelli del virus nel corpo. Il Plaquenil (farmaco a base di idrossiclorochina) è stato in grado di debellare l’infezione in pochi giorni, risultando efficace nel 75% dei casi.

In Italia l’interesse nei confronti di questo medicinale è stato tale che l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) ha inviato una comunicazione sull’uso appropriato di idrossiclorochina per la terapia dei pazienti che hanno contratto il nuovo coronavirus.

L’AIFA ha espresso parere positivo al suo utilizzo per il trattamento delle infezioni causate dal nuovo coronavirus SARS-CoV2 e ne ha autorizzato il rimborso fuori indicazione per il trattamento della COVID-19 inserendo l’idrossiclorochina nell’elenco dei farmaci a carico del SSN per questo utilizzo.

Al momento, comunque, non ci sono prove che l’idrossiclorochina previene o combatte il coronavirus, e l’FDA avverte che il farmaco può causare problemi cardiaci.

Cos’è l’idrossiclorochina

L’idrossiclorochina è un farmaco autorizzato come antimalarico sin dalla metà del XX secolo, e oggi è usato per trattare malattie autoimmuni come lupus eritematosus e artrite reumatoide.

Alcuni recenti studi clinici hanno dimostrato che questo medicinale è efficace contro i coronavirus, incluso quello che causa COVID-19, ma si sta ancora lavorando per raccogliere prove definitive sulla reale efficacia.

In Italia, il loro utilizzo per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV2 è stato autorizzato a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale con Determinazione Aifa del 17 marzo 2020, ma l’utilizzo approvato è da intendersi unicamente per il trattamento e non per la profilassi di COVID-19.

Durante l’utilizzo dell’idrossiclorochina nei pazienti affetti da COVID-19 sono stati riscontrati alcuni effetti collaterali, in particolare casi di cardiotossicità. L’AIFA raccomanda i medici, prima della prescrizione, di valutare attentamente le condizioni del paziente poiché l’uso di Plaquenil può avere controindicazioni in chi soffre di disturbi della conduzione cardiaca, favismo, psoriasi o segue altre terapie.

Idrossiclorochina per il coronavirus funziona? Cosa dicono gli scienziati

Di recente il farmaco è stato oggetto di studio anche all’Università di Shanghai, da cui è emerso, però, che l’idrossiclorochina non è più efficace delle cure convenzionali.

La ricerca ha dimostrato che i pazienti che hanno ricevuto la medicina non hanno ottenuto migliori risultati rispetto a quelli a cui non è stata somministrata. Lo studio ha coinvolto 30 pazienti: dei 15 trattati con il farmaco antimalaria, 13 si sono negativizzati dopo una settimana di trattamento, mentre dei 15 che non hanno ricevuto idrossiclorochina, 14 sono guariti comunque. I risultati non sono ritenuti statisticamente significativi, ragion per cui gli scienziati sono concordi nel dire che c’è bisogno di ulteriori studi per dire che l’idrossiclorochina è una cura efficace contro il nuovo coronavirus.

Jun Chen, uno degli autori della ricerca cinese, ha definito interessanti i risultati dei due studi, ma allo stesso tempo ammette che questi hanno molti limiti. Ha detto il ricercatore: “L’idrossiclorochina non è un farmaco magico e non si è mai dimostrata efficace in nessuna malattia virale, nonostante la sua attività antivirale in vitro” (cioè quando il farmaco impedisce al virus di infettare le cellule nel piatto).

Trump crede nel farmaco anti-malaria

I migliori scienziati, tra cui il membro della task force sul coronavirus della Casa Bianca Anthony Fauci, hanno riferito che l’idrossiclorochina potrebbe funzionare ma che sono necessari ulteriori studi prima di incoraggiare l’uso del farmaco come anti-coronavirus. Il mese scorso la Food and Drug Administration ha emesso un avviso sui rischi dell’idrossiclorochina, che non ha dimostrato di essere sicura ed efficace contro il nuovo coronavirus e che può causare problemi del ritmo cardiaco nei pazienti COVID-19. L’agenzia ha inoltre messo in guardia contro l’uso del farmaco fuori dagli ospedali, dove l’agenzia ne ha concesso l’utilizzo temporaneo solo in alcuni casi.

Eppure Donald Trump sembra credere fortemente nell’efficacia dell’idrossiclorochina contro il virus. Lo stato di New York, epicentro dell’epidemia in America, ha acquistato 70.000 dosi di idrossiclorochina, 10.000 dosi di azitromicina e 750.000 dosi di clorochina da utilizzare negli studi clinici.

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