Salvini propone di abbassare l’imputabilità da 14 a 12 anni per contrastare la criminalità delle baby-gang. Cosa prevede la proposta di legge.
Arriva dalla Lega la proposta di legge di abbassare l’imputabilità a 12 anni e non più a 14, come prevede la legge attualmente in vigore. Se il testo venisse approvato, i minori dai 12 anni in su sarebbero responsabili penalmente per i crimini commessi.
Il testo è stato accolto con successo da tutti i deputati della Lega presenti in Commissione Giustizia e a breve sarà sottoposto al vaglio del Movimento 5 Stelle. Cambiare i limiti dell’imputabilità, secondo Salvini, servirà a contrastare le baby-gang criminali, che aumentano in maniera preoccupante.
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, tuttavia, ritiene che l’imputabilità a 12 anni non sia un deterrente idoneo e che, piuttosto, bisognerebbe investire nell’educazione nelle scuole e in famiglia, a partire dalle elementari.
Imputabilità a 12 anni: il contenuto della proposta
La Lega ha presentato alla Commissione Giustizia della Camera una proposta di legge che prevede l’abbassamento dell’imputabilità da 14 a 12 anni. In questo modo, chi commette dei crimini a 12 anni sarebbe considerato punibile davanti alla legge, mentre adesso è considerato non imputabile.
In pratica, il testo propone di modificare l’articolo 224 del Codice Penale che fissa l’imputabilità a 14 anni, sotto i quali il minore viene considerato non in grado di intendere e di volere e quindi non responsabile del fatto.
Gli esponenti della Lega ritengono che fissare l’imputabilità a 12 anni possa diminuire il numero delle baby-gang criminali, poiché molti ragazzi commettono dei reati consapevoli della loro non imputabilità. Il testo prevede anche l’impossibilità di appellarsi alla incapacità di intendere e volere nell’ipotesi in cui la circostanza di reato venga commesso in gruppo.
Imputabilità a 12 anni: i contrari
Fin dalle prime ore dal suo deposito, la proposta di abbassare l’imputabilità a 12 anni ha suscitato diverse critiche, soprattutto da parte del Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Infatti, secondo la dottoressa Filomena Albano, la precocità dei comportamenti criminali non può essere contrastata né con l’inasprimento delle pene né con l’abbassamento dell’imputabilità, ma occorre predisporre una rete educativa più efficace, a partire dalle scuole elementari.
Secondo il Garante per l’infanzia, se un ragazzo di 12 anni commette un reato non significa che si renda conto delle proprie azioni poiché la sua personalità e capacità di agire sono ancora in costruzione. Quindi, invece che punire, è necessario rispondere in modo tempestivo con interventi educativi di recupero, di educazione e rieducazione del ragazzo e, ove necessario, allontanarlo dal contesto familiare inadeguato.
Imputabilità dei minori: cosa prevede il Codice Penale
Nel nostro ordinamento, i minori di 18 anni sono considerati non imputabili, cioè non punibili secondo le ordinarie disposizioni penali. Tuttavia, la valutazione sulla non imputabilità viene graduata a seconda che il minore abbia o meno compiuto i 14 anni (ex articolo 97 e 98 del Codice Penale).
Infatti, secondo il testo vigente, il minore infraquattordicenne è pienamente assolto, non può essere giudicato né punito. Invece, se il minore ha un’età compresa tra i 14 e i 18 anni è considerato giudicabile davanti al Tribunale per i minori, ma la pena è diminuita.
Di conseguenza, chi ha compiuto 14 anni può essere sottoposto a procedimento penale ma a condizione che sia rappresentato e difeso in modo idoneo e che sia stata accertata la sua coscienza e volontà di commettere il fatto.
Sulla questione alleghiamo il sondaggio elaborato da Eumetra MR s.r.l. che ha chiesto ad 803 intervistati se sono favorevoli o contrari all’imputabilità a 12 anni proposta dalla Lega. Il 49% degli intervistati si è dichiarato favorevole, mentre il 43% ritiene che sia opportuno lasciare l’imputabilità a 14 anni.
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