La Lega ha presentato un emendamento al Decreto Fiscale che estende il ravvedimento operoso anche ai tributi locali. Se venisse approvato dal Senato, dal 2020 ci sarebbero sconti sulle sanzioni per chi paga in ritardo IMU, TASI e TARI.
Sembra che ci siano buone notizie in arrivo per chi non riuscirà a pagare IMU, TASI e TARI entro la scadenza prefissata.
Grazie a un emendamento al Decreto Fiscale proposto dal vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, il leghista Alberto Gusmeroli, potrebbe aprirsi la strada del ravvedimento operoso, cioè lo sconto sulla sanzione applicata a chi paga in ritardo i tributi locali.
Il provvedimento, che in un primo momento era stato accantonato, dovrebbe essere discusso il prossimo 3 dicembre alla Camera, per poi passare al vaglio del Senato.
Non si potrà accedere allo sconto sulla sanzione e quindi usufruire dei benefici del ravvedimento operoso solo se la cartella esattoriale è già stata notificata.
Ricordiamo infine che la scadenza per il pagamento della doppia tassa sulla casa, fissata per il 16 dicembre, è alle porte.
Imu, Tasi e Tari: dal 2020 sconti per chi paga in ritardo
Sconto sulla sanzione per chi paga in ritardo IMU, TASI e TARI, questo in breve il contenuto dell’emendamento presentato al Decreto Fiscale.
L’emendamento è stato proposto dall’Om. Alberto Gusmeroli della Lega e vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera.
In un primo momento era stato scartato dalla maggioranza, ma in questi giorni è stato ripescato e infine approvato dalla Camera.
Qualora l’emendamento dovesse superare anche l’esame del Senato, il ravvedimento operoso sarà esteso anche a IMU, TASI e TARI.
Attualmente invece il ravvedimento operoso “lungo” è previsto per solo per i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate, mentre per le tasse sulla casa c’è tempo soltanto fino al termine di invio della dichiarazione dell’anno di riferimento.
L’emendamento proposto dal leghista Gusmeroli infatti va ad abrogare il comma 1-bis dell’articolo 13 del decreto legislativo numero 472 del 1997, ovvero:
“Le disposizioni di cui al comma 1, lettere b-bis), b-ter) e b-quater), si applicano ai tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate e, limitatamente alle lettere b-bis) e b-ter), ai tributi doganali e alle accise amministrati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli.”
Non si potrà accedere ai benefici previsti dal ravvedimento operoso per IMU, TASI e TARI solo se la cartella esattoriale è già stata notificata.
Imu, Tasi e Tari pagate in ritardo, sconto sulle sanzioni
Alberto Gusmeroli, primo firmatario dell’emendamento, ritiene che una modifica del genere al Decreto Fiscale 2020 sia una “forma di compliance assolutamente positiva”.
Riducendo le sanzioni applicate a chi paga in ritardo, infatti, si andrebbe incontro al cittadino in difficoltà.
Anche Confedilizia, così come comunicato sul proprio sito, si dice soddisfatta del lavoro svolto finora dalla Commissione Finanze.
La proposta di estendere il ravvedimento operoso anche a IMU, TASI e TARI era già stata avanzata da Confedilizia l’anno scorso in sede di audizione sul progetto di legge in materia di semplificazioni fiscali.
Non resta che aspettare il testo ufficiale del Decreto 124/2019 per vedere se il ravvedimento operoso sarà applicato, nel 2020, anche ai tributi locali, che oltre ad essere tra le tasse più odiate dai contribuenti italiani, sono anche quelle in costante aumento (come la TARI).
Nel frattempo, cogliamo l’occasione per ricordarvi della prossimità della scadenza per il pagamento di IMU e TASI 2019, fissata al 16 dicembre.
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