In caso di intossicazione alimentare per cibi consumati al ristorante, il cliente può sporgere denuncia e chiedere il risarcimento. Come fare e rischi per il ristoratore.
L’intossicazione alimentare al ristorante va risarcita. Infatti, la somministrazione di alimenti scaduti, mal conservati o nocivi produce effetti sia sul piano del diritto penale che civile e, pertanto, obbliga il ristoratore al risarcimento del danno.
Il cliente, da parte sua, deve dimostrare l’intossicazione alimentare mediante referto medico e, in seguito, sporgere denuncia nei confronti del ristorante.
La legge italiana paragona gli alimenti nocivi a “prodotti difettosi”, applicando quanto previsto dal Codice del consumo.
Vediamo cosa fare in caso di intossicazione alimentare, come provare il danno e sporgere denuncia e quali sono i rischi per il ristoratore.
Intossicazione alimentare al ristorante, cosa dice il Codice del Consumo
In caso di intossicazione alimentare al ristorante il cliente va risarcito. Lo dice il Codice del consumo che paragona il prodotto alimentare di scarsa qualità, avariato o mal conservato ad un “prodotto difettoso.”
Per aversi diritto al risarcimento dei danni e la restituzione di quanto pagato, devono sussistere le condizioni seguenti:
- la prova che l’alimento o gli alimenti in questione fossero scaduti o conservati male;
- il danno subito (con referto medico);
- il nesso causale tra il danno subito e la cena/pranzo al ristorante.
A tal proposito, la Corte di Cassazione (sentenza n. 20985 del 2007) ha affermato che “il difetto del prodotto è direttamente desumibile dai risultati anomali che il suo uso ha causato rispetto alle normali aspettative”.
Intossicazione alimentare al ristorante: cosa fare
Quando, dopo un pranzo o una cena al ristorante si verifica una intossicazione alimentare, la prima cosa da fare è recarsi al pronto soccorso o al medico di fiducia e chiedere il referto medico. Questo documento, infatti, è indispensabile per provare il danno subito e la sua entità.
Il passo successivo è sporgere denuncia al ristorante dove si è consumato il pasto.
Qui la guida su Come fare una denuncia.
Dopo la denuncia, le Forze dell’ordine metteranno in moto una serie di controlli mirati a verificare se il ristorante in questione rispetta le norme sull’igiene e sulla conservazione di alimenti e bevande. In particolare, il ristoratore dovrà dimostrare di non aver utilizzato alimenti scaduti o non conservati in modo corretto nella preparazione del piatto incriminato.
Il ristorante può anche rivolgersi ad un medico legale per verificare che l’intossicazione alimentare non fosse legata ad altri fatti come, ad esempio, un’allergia o un’intolleranza non dichiarate al ristoratore al momento dell’ordinazione.
Cosa rischia il ristoratore?
L’intossicazione alimentare al ristorante causa diversi effetti sia sul piano penale che civile:
- sul piano penale, configura l’articolo 444 del Codice Penale ovvero “commercio di sostanze alimentari nocive” che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa non inferiore a 51 euro;
- sul piano civile, il ristoratore risponde ex articolo 2043 del Codice Civile (c.d. responsabilità contrattuale) che impone a chi cagiona ad altrui un danno ingiusto, obbliga colui che l’ha commesso a risarcire il danno. La prova del danno deve basarsi sul criterio della probabilità e non della mera possibilità.
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