Gli investimenti ESG hanno avuto molto successo in questi anni. Ma come si comporteranno ora con la discesa dei mercati?
Chiunque abbia «bazzicato» un po’ il mondo dei mercati e degli investimenti finanziari negli ultimi anni ha sicuramente sentito parlare di «investimenti ESG».
ESG è l’acronimo inglese di «Environmental, Social, and Governance» e con questo termine si intendono gli investimenti che prestano una particolare attenzione ai fattori ambientali, sociali e della buona governance societaria.
Sono quindi nati fondi, ETF e stili di investimento concentrati su emittenti con queste caratteristiche.
Come sono andati gli investimenti ESG in questi anni?
I risultati degli investimenti ESG non hanno deluso in questi anni.
leggi anche
Come nascono gli ETF e perché sono vantaggiosi
Una paura maggiormente diffusa tra gli investitore è che gli investimenti ESG non paghino le loro «best practice» in termini di rendimento. Ma questa a oggi è stata una paura infondata. Infatti, l’MSCI World «ESG Screened», cioè il più famoso indice mondiale depurato dei settori e delle aziende non ESG, ha reso negli ultimi 3 anni l’84,02%, mentre l’MSCI World classico nello stesso periodo ha fatto +80,58%.
Essere belli, buoni ed etici, quindi, non solo non costa, ma addirittura paga in termini di extra-rendimento.
Secondo aspetto, da tenere in considrazione, è il successo presso gli investitori. I flussi nei fondi ESG nel 2021 sono stati da record e oggi questa classe di investimento, nel suo complesso, si stima che gestisca circa 3.900 miliardi di dollari (quasi 4 trilioni).
leggi anche
Azioni: cosa aspettarsi nel 2022?
Il punto, però, è capire se tutto questo potrà continuare. In effetti, all’orizzonte ci sono dei rischi.
Il principale pericolo per gli investimenti ESG
Non c’è dubbio che negli ultimi anni gli investimenti ESG siano stati aiutati fortemente sia dal buon andamento dei mercati sia dai settori più performanti.
Infatti, è ovvio che tra le società ESG non troviamo le aziende del petrolio, delle miniere e materie prime e di tanti altri settori che in questi anni non sono andati per niente bene. Per contro, invece, i fondi ESG sono molto esposti su healthcare e tecnologia. Quest’ultimo settore, in particolare, è stato quello trainante di tutto l’ultimo Bull Market azionario.
Ora, però, le cose sono un po’ cambiate.
Dalla fine del 2021 il settore tecnologico ha performato progressivamente meno e in questo inizio anno un po’ difficoltoso per l’azionario è stato il più colpito.
Bisogna comprendere, quindi, come performeranno gli ESG se il loro settore di «punta» inizia a invertire la rotta.
Investimenti ESG, opinioni contrastanti
Naturalmente c’è chi mette in guardia da questi rischi, d’altra parte sarebbe inutile negarlo: sono rischi effettivi.
E c’è chi, però, non si preoccupa troppo, rilevando diversi aspetti. Il primo è che ormai l’ESG si è così radicato che alcuni emittenti non vengono più considerati, indipendentemente dalle loro performance. Il riferimento è su alcune aziende energetiche e delle risorse naturali. Forse un po’ ottimistica questa visione, ma non è detto che sia troppo lontana dalla realtà.
Altro aspetto sottolineato è il fatto che di titoli ESG ce ne sono tantissimi ormai. Quindi una rotazione settoriale che riduca il peso della tecnologia non è detto che sia impossibile da realizzare.
Le prospettive future per l’ESG?
Non c’è dubbio che l’ESG sarà ormai una componente stabile e sempre più importante del mondo degli investimenti. In generale, in quasi tutti i settori c’è una tendenza a spostarsi verso quest’area. Così, ad esempio, aziende petrolifere o automobilistiche, spesso ritenute inquinanti e poco etiche, si stanno spostando verso le energie rinnovabili e la mobilità elettrica.
Detto questo, nell’immediato il comparto potrebbe avere qualche problema dovuto al calo del settore tecnologico. Ma come per tutti gli investimenti, i risultati vanno valutati nel lungo termine, e non nell’eventuale sottoperformance di qualche mese o anno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA