La pandemia ha rappresentato un acceleratore verso una maggiore conoscenza e comprensione dei temi ESG: oltre metà degli investitori istituzionali ritiene che in cinque anni la maggior parte dell’esposizione ESG sarà costituita da prodotti passivi.
Il mondo degli ETF (Exchange-Traded Fund) dimostra di trovarsi decisamente a suo agio con il boom dei criteri ESG (Environmental, Sustainability, Governance).
Diventati in breve tempo un must del settore finanziario perché utili a giudicare la sostenibilità degli investimenti dal punto di vista ambientale, sociale e di governance, i criteri ESG permettono di aumentare le informazioni disponibili per l’investitore e quindi migliorare le valutazioni e le scelte.
Dal punto di vista ambientale, alle imprese è richiesto di tenere in considerazione i rischi legati ai cambiamenti climatici e quindi un’elevata dose di attenzione alla riduzione delle emissioni di CO2, all’efficienza energetica e all’utilizzo efficiente delle risorse naturali.
Per quanto riguarda la componente sociale, le aziende che intendono rispettare i dettami ESG devono includere politiche qualitative per le diversità di sesso e di età, per l’ambiente di lavoro, per le relazioni sindacali e per il rispetto dei diritti umani.
Il terzo fattore, invece, quello relativo la governance, concerne l’etica e la trasparenza del governo societario e la presenza di consiglieri indipendenti o non esecutivi, le politiche di diversità nella composizione dei Cda ed i comportamenti dei vertici e dell’azienda in termini di etica e compliance.
Invesco: ETF scelta naturale per chi vuole investire ESG
L’investimento sostenibile può essere definito come un approccio che intende tener conto del rispetto dei fattori ESG nelle decisioni di allocazione di un patrimonio. Stando ai risultati di un’analisi di Invesco sui dati relativi ai flussi di mercato nella regione EMEA, gli ETF che integrano criteri ESG sono cresciuti rapidamente negli ultimi cinque anni.
In particolare, dal giugno 2015 al giugno 2020, la massa gestita è aumentata di 12 volte passando da 4 a 48 miliardi di dollari.
La preferenza degli operatori verso questo tipo di prodotti è evidente dai dati relativi i primi sei mesi del 2020: mentre, in piena pandemia, il resto del mercato degli ETF azionari registrava deflussi netti, i prodotti che rispettano i criteri ESG hanno invece evidenziato un incremento delle masse gestite di ben 11,5 miliardi di euro.
“Per il numero crescente di investitori che desiderano assumere esposizione ai fondi che rispettano i criteri ESG, gli ETF stanno indubbiamente assumendo un ruolo sempre più focale”, ha dichiarato Franco Rossetti, ETF Senior Relationship Manager di Invesco.
“Spesso gli investitori -continua l’esperto- sono attratti dagli ETF in primo luogo per la loro semplicità e i costi contenuti ma, come abbiamo visto quest’anno, gli ETF che integrano i criteri ESG si sono distinti anche per aver centrato gli obiettivi di performance”.
Investitori istituzionali aumenteranno esposizione ESG
Il successo del connubio ETF-ESG si riscontra sia a livello retail che da parte degli investitori professionali. Secondo un’indagine condotta da Invesco1, il 60% di questi investitori ritiene che gli ETF che rispettano i criteri ESG abbiano il potenziale di generare performance superiori rispetto agli omologhi non-ESG, anche in condizioni di mercato normali.
Non a caso, il 55% ha dichiarato che nel giro di cinque anni la maggior parte dei loro investimenti ESG sarà molto probabilmente costituita da prodotti passivi, ovvero fondi negoziati in borsa (ETF).
Al momento, in media, un quinto (21%) degli attivi con esposizione ai temi ESG è detenuto sotto forma di strumenti passivi (ETF) e poco meno di metà (45%) degli investitori professionali prevede di incrementare i volumi investiti in ETF che rispettano i criteri ESG nei prossimi due anni (solo il 5% punta a ridurre l’esposizione passiva).
Dalla ricerca è inoltre emerso che oltre due terzi (68%) degli investitori istituzionali ritengono che la pandemia sia destinata a fungere da ulteriore catalizzatore dello sviluppo e dell’utilizzo di investimenti ESG nei prossimi due anni (solo il 4% non si è trovato d’accordo con questa affermazione).
Invesco: come investire seguendo i criteri ESG
Sempre più investitori scelgono di allineare gli investimenti ai propri valori e al rispetto delle questioni sociali e ambientali.
“La gamma di ETF ESG continua ad ampliarsi -continua Rossetti- offrendo agli investitori una soluzione eccellente, conveniente e liquida per assumere esposizione ai temi ESG in linea con le proprie esigenze e preferenze”.
Tra i prodotti ESG proposti da Invesco troviamo una serie di MSCI ESG Universal Screened UCITS ETF, lanciata a giugno 2019 e il Global Equity Multi-Factor ESG ETF, gestito in modo attivo dal team Invesco Quantitative Strategies.
A maggio, la società ha lanciato il suo S&P 500 ESG UCITS ETF su Borsa Italiana. Il fondo presenta caratteristiche di rischio e rendimento simili a quelle dell’indice di riferimento S&P500, ma con un profilo ESG decisamente migliore.
1. Ricerca di Invesco affidata a Pollright, l’unità di ricerca di Citigate Dewe Rogerson, condotta su 101 investitori professionali in Europa tra il 18 maggio e il 6 luglio 2020.
Rischio generale di investimento:
Le strategie di investimento comportano numerosi rischi. Gli investitori devono ricordare che il prezzo degli investimenti è soggetto a rialzi e ribassi. Di conseguenza potrebbero non vedersi rimborsare il capitale da loro investito.
Invesco S&P 500 ESG UCITS ETF
Rischio di concentrazione: Il Fondo può essere concentrato su una regione o un settore specifico oppure può essere esposto a un numero limitato di posizioni, il che può determinare oscillazioni del valore del Fondo più marcate rispetto a un fondo più diversificato.
Rischio azionario: Il valore delle azioni e dei titoli correlati ad azioni può risentire di svariati fattori quali le attività e i risultati dell’emittente, nonché le condizioni economiche e di mercato generali e regionali. Ciò può comportare fluttuazioni nel valore del Fondo.
Rischio connesso a ETF sintetici: Nel perseguire il suo obiettivo mediante l’utilizzo di swap, il Fondo può essere esposto ai rischi connessi a titoli diversi rispetto ai componenti dell’indice di riferimento. Il Fondo è altresì esposto al rischio di fallimento o qualsiasi altro tipo di insolvenza della controparte associata alle operazioni di negoziazione condotte dal Fondo stesso.
Rischio connesso ai fattori ambientali, sociali e di governance: Il Fondo intende investire in titoli di emittenti che gestiscono le rispettive esposizioni ESG in modo più efficiente rispetto agli omologhi. Ciò può incidere sull’esposizione del Fondo a determinati emittenti e spingere il Fondo a rinunciare a talune opportunità di investimento. Il Fondo può esibire un andamento divergente rispetto ad altri fondi, ad esempio sottoperformare altri fondi che non mirano a investire in titoli di emittenti sulla base dei loro punteggi ESG.
Invesco MSCI World ESG Universal Screened UCITS ETF e Invesco Quantitative Stra-tegies ESG Global Equity Multi-Factor UCITS ETF
Rischio di cambio: La performance del Fondo può essere negativamente influenzata dalle variazioni nei tassi di cambio tra la valuta di base del Fondo e le valute a cui il Fondo è esposto.
Rischio azionario: Il valore delle azioni e dei titoli correlati ad azioni può risentire di svariati fattori quali le attività e i risultati dell’emittente, nonché le condizioni economiche e di mercato generali e regionali. Ciò può comportare fluttuazioni nel valore del Fondo.
Rischio connesso ai fattori ambientali, sociali e di governance: Il Fondo intende investire in titoli di emittenti che gestiscono le rispettive esposizioni ESG in modo più efficiente rispetto agli omologhi. Ciò può incidere sull’esposizione del Fondo a determinati emittenti e spingere il Fondo a rinunciare a talune opportunità di investimento. Il Fondo può esibire un andamento divergente rispetto ad altri fondi, ad esempio sottoperformare altri fondi che non mirano a investire in titoli di emittenti sulla base dei loro punteggi ESG.
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