I legislatori di diversi Paesi, in primis Stati Uniti e Canada, hanno deciso di rendere completamente legale il consumo di cannabis e derivati per uso medico. Gli investitori si chiedono come sfruttare questo mega-trend interessante, ma allo stesso tempo insidioso
Se fino a pochi anni fa investire sulla cannabis era sinonimo di attività illegale, già da qualche tempo non è più così. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha messo in evidenza I grandi vantaggi della canapa nella cura di diverse patologie.
Questo fatto ha spinto i legislatori di vari paesi, tra cui gli Stati Uniti, Canada e Italia a rendere completamente legale il consumo di cannabis e derivati per uso medico. In particolare, Stati Uniti e Canada sono anche andati oltre, regolamentando detenzione e uso di marijuana anche per fini ricreativi.
Il mercato della cannabis
I cambiamenti legislativi hanno creato un enorme mercato dietro la cannabis, che ha generato velocemente immensi profitti finanziari, specialmente per le prime aziende che si sono lanciate nel settore, dal momento che sono riuscite a cogliere dalla sua genesi la nascita di quello che potrebbe rivelarsi un mega trend.
Le principali aziende legate al settore hanno registrato una crescita esponenziale, paragonabile a quella delle criptovalute nel momento del loro massimo splendore. Considerando che la legalizzazione della marijuana sta via via interessando sempre più Paesi in tutto il mondo, il valore delle aziende legate alla commercializzazione della canapa pare destinato a crescere nel futuro.
Il miglior modo per investire sulla cannabis in modo legale è quello di scegliere le aziende quotate che si occupano della coltivazione, della trasformazione o della commercializzazione della cannabis. La maggior parte delle aziende che hanno fatto fortuna con la cannabis legale sono canadesi, ma il business si è sviluppato molto anche negli Stati Uniti.
Le società legate alla cannabis
Il grosso delle aziende quotate è rappresentato da società farmaceutiche, mentre le aziende più piccole che si occupano della produzione di marijuana per scopo ricreativo risultano operare principalmente in mercati non regolamentati.
Per le piccole aziende, infatti, la quotazione in mercati over the counter, ad oggi, rappresenta uno dei pochi modi per poter ottenere finanziamenti, visto che in pochissimi casi queste riescono ad accedere a finanziamenti tradizionali dagli istituti di credito.
Tra le migliori società legate al settore della cannabis legale spiccano: Aurora Cannabis, Aphria, Canopy Growth, GW Pharmaceuticals, Insys Therapeutics, Tilray, ScottsMiracle-Gro, Zynerba Pharmaceuticals, Cronos Group, CanniMed Therapeutics e Organigram.
ETF sulla cannabis legale
Un altro veicolo per investire nel settore è l’ETF. In genere questi strumenti passivi investono nelle società farmaceutiche e biotecnologiche fortemente impegnate nella ricerca e nelle applicazioni mediche dei cannabinoidi.
Il primo ETF è stato quotato il 5 aprile 2017, quando Horizons ha ufficialmente lanciato alla Borsa di Toronto il Medical Marijuana Life Sciences ETF, il primo a investire su un paniere di società che commercializzano cannabis a scopo terapeutico, replicando il Solactive North American Medical Marijuana Index.
Al suo esordio in “pancia” all’ETF c’erano i titoli di 16 società del settore, ciascuno dei quali con un peso non superiore all’11% del totale. Le prime dieci, quotate in Nord America, sono: Aurora Cannabis, Insys Therapeutics, Aphria, ScottsMiracle-Gro, Canopy Growth, GW Pharmaceuticals, Zynerba Pharmaceuticals, Cronos Group, CanniMed Therapeutics e Organigram.
Tra i principali ETF sui quali puntare spiccano inoltre: Evolve Marijuana ETF, Horizons Emerging Marijuana Growers ETF e Purpose Marijuana Opportunities ETF.
Cannabis ed equity crowdfunding
In Italia, con l’entrata in vigore della legge 2 dicembre 2016, n. 242 «Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa», grow shop e smart shop si sono diffusi a macchia d’olio su tutto il territorio.
Attualmente il mercato della cannabis ricreativa in Europa vale più di 30 miliardi di euro (44 milioni di euro annui solo in Italia), cifra destinata a crescere più del doppio da qui ai prossimi dieci anni. Grazie alla possibilità di finanziare startup e PMI innovative, nello specifico attive nel settore della cannabis legale, con il crowdfunding chiunque può diventare un piccolo venture capitalist.
In questo senso il vantaggio è sia per le società, per le quali l’accesso alle risorse al capitale risulta essere la più grande sfida, sia per gli investitori, che tra i vari benefici godono anche di quelli fiscali.
Cannabis: settore interessante ma insidioso
L’industria della cannabis potrebbe generare un lauto giro d’affari nei prossimi anni, ipotizzando che anche altri Paesi seguano l’esempio del Canada, Stati Uniti e Italia.
Tuttavia è importante ricordare che talvolta tra valutazioni e realtà c’è di mezzo l’irrazionalità. Questa dinamica può evocare quanto è accaduto negli ultimi due anni per l’universo delle criptovalute.
Come per le valute digitali anche per il settore della cannabis è quindi importante questa considerazione. Chi è riuscito a sfruttare il forte trend al suo inizio probabilmente gode già dei benefici che questo investimento ha portato, ma non è da escludere che ai valori attuali gli asset finanziari legati alla cannabis possano riservare brutte sorprese in futuro.
Anche la SEC, l’Autorità che regola il mercato Usa, si espressa a tal proposito, mettendo in guardia gli investitori al rischio che le quotazioni possano essere drogate. Ma non solo, secondo l’Authority vi è anche il pericolo di truffe per gli investitori e rischi di manipolazione di mercato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA