Investire in equity crowdfunding: incentivi fiscali e come ottenerli

Giulia Adonopoulos

28 Novembre 2018 - 17:50

Chi investe in startup innovative tramite equity crowdfunding può godere di sgravi fiscali. La guida di CrowdFundMe alla compilazione della dichiarazione dei redditi ci illustra come ottenere le agevolazioni e quanto si risparmia.

Investire in equity crowdfunding: incentivi fiscali e come ottenerli

Oggi chiunque può diventare un piccolo venture capitalist grazie alla possibilità di finanziare startup e PMI innovative sui portali online, in cambio di quote. L’equity crowdfunding, o crowdfunding azionario, è un vantaggio sia per le società (per le quali l’accesso alle risorse e al capitale risulta essere la più grande sfida) sia per gli investitori, che tra i vari benefici godono anche di quelli fiscali (detrazione nel caso di persona fisica, deduzione in caso di persona giuridica).

Se trovi allettante questa opportunità di guadagno (e risparmio) e vuoi contribuire alla cultura dell’innovazione, ecco qui una breve guida semplificata alle agevolazioni fiscali previste per l’equity crowdfunding e come ottenerle. In nostro aiuto viene anche CrowdFundMe, unico portale del settore ad aver realizzato, in collaborazione con la startup EasyTax Assistant, la guida passo passo alla compilazione della dichiarazione dei redditi, disponibile a questo link.

Per avere un quadro completo e preciso delle agevolazioni spettanti in base alla tua situazione, comunque, ti raccomandiamo di rivolgerti al tuo consulente fiscale.

Investire in start-up e PMI innovative

È con il decreto 30 gennaio 2014 che MEF e MiSe hanno stabilito le norme in materia di incentivi fiscali relativi all’investimento in startup innovative.

Supponendo che tu sia interessato a usufruire dei vantaggi fiscali dell’equity crowdfunding, la prima cosa da sapere è che non tutti gli investimenti ti aprono questa possibilità e che bisogna possedere alcuni requisiti. Le agevolazioni fiscali nella misura del 30% di quanto investito si applicano nel caso di raccolta fondi di PMI e startup innovative. Tipologia a cui appartengono, solo per citarne alcune, Winelivery, Revotree, Innovitas Vitae e Seed Money, che hanno campagne all’attivo su CrowdFundMe.

Le agevolazioni si applicano ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle società che effettuano un investimento in una o più start-up innovative nei tre periodi di imposta successivi a quello in corso. Per le persone fisiche è fissato un limite quantitativo massimo all’investimento su cui determinare la detrazione pari a 1 milione di euro l’anno, mentre per le società il limite massimo di investimento deducibile dalla base imponibile è di 1 milione e 800 mila euro annui.

L’investimento agevolato può essere effettuato indirettamente per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società di capitali che investono in startup innovative. Nel caso di investimenti effettuati per il tramite delle altre società di capitali, le agevolazioni spettano in misura proporzionale agli investimenti nelle startup innovative effettuati da queste società, come risultato del bilancio chiuso relativo all’esercizio in cui è effettuato l’investimento agevolato.

Agevolazioni fiscali per chi investe in equity crowdfunding

Entrando nel dettaglio, le persone fisiche che investono o hanno investito in equity crowdfunding nel 2018 possono godere di una detrazione IRPEF lorda pari al 30% della somma investita, per un massimo di 1 milione di euro investito all’anno. Quindi il risparmio fiscale non può superare i 300mila euro annui.

La società che investe in una start-up o PMI innovativa invece può usufruire di una deduzione sull’imponibile IRES pari al 30% su un massimo di 1 milione e 800mila euro all’anno (totale investito anche in più società). In entrambi i casi è richiesto un minimo di mantenimento dell’investimento di almeno 3 anni.

Quanto si risparmierà davvero? La risposta è: dipende dal reddito della società. Infatti la deduzione riduce la base imponibile su cui viene calcolata l’imposta da fissare, e visto che l’IRES è fissa al 24% il risparmio reale sarà del 24% di quel 30%.

Come ottenere gli incentivi: requisiti e dichiarazione dei redditi

Al momento della dichiarazione dei redditi:

  • la persona fisica non userà il modello 730, bensì il modello Persone Fisiche, dove dovrà compilare il rigo RP80 “Detrazioni per investimenti in Start-up” che si trova nel Quadro RP, Sezione VI. Qui va inserito codice fiscale della start-up, il tipo di impiego (diretto o indiretto) e l’ammontare dell’investimento detraibile. In caso di investimento indiretto bisogna precisare se viene effettuato tramite un organismo di investimento collettivo del risparmio o tramite una società di capitali che investe soprattutto in start-up.
  • la società compilerà il modello Redditi SC inserendo gli importi investiti in start-up innovative nel Quadro RS - Prospetto vari - nei righi dal RS 160 a RS 179.
    Per poter usufruire delle agevolazioni è bene ricordare che:
    1) non si deve essere a propria volta una start-up innovativa o un incubatore certificato;
    2) gli investimenti non possono essere effettuati tramite organismi di investimento collettivo del risparmio o società a partecipazione pubblica;
    3) è necessario che nei 3 anni successivi la start-up in cui si investe non perda i requisiti di start-up innovativa, non si ceda a titolo oneroso la quota di capitale sociale derivante dall’investimento, e che il socio investitore non receda o non venga escluso dalla società;
    4) non valgono gli investimenti in startup innovative che si qualifichino come imprese in difficoltà o siano imprese del settore della costruzione navale o dei settori del carbone e dell’acciaio;
    5) bisogna conservare alcuni documenti utili da presentare al commercialista in fase di dichiarazione dei redditi. In particolare serviranno:
  • certificazione con la quale la start-up innovativa garantisce il rispetto del limite di 15 milioni di euro di investimenti ricevuti
  • copia del piano di investimento della start-up e il business plan
  • certificazione dell’importo sul quale spetta l’agevolazione entro 60 giorni dal conferimento ricevuto.

La Legge di Bilancio 2019 è stata presentata ma è in attesa di approvazione definitiva, quindi non sappiamo se l’agevolazione per chi investe in start-up e PMI innovative rimarrà invariata o subirà qualche modifica.

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