Investire con l’Euro debole: quali titoli azionari comprare e quali evitare secondo Moody’s

Simone Casavecchia

18 Marzo 2015 - 13:35

L’euro ai minimi storici riconfigura anche le scelte di chi decide di investire in titoli azionari: ecco quali sono i settori e le aziende che beneficeranno maggiormente del QE e su cui, quindi, è opportuno puntare secondo Moody’s.

Investire con l’Euro debole: quali titoli azionari comprare e quali evitare secondo Moody’s

L’intervento di politica economica varato dalla BCE che va sotto il nome di Quantitative Easing ha determinato un netto indebolimento dell’Euro che ha toccato i minimi storici dal 2009 e che, molto verosimilmente, seguirà il medesimo trend per un periodo di tempo prolungato, considerate anche le possibili scelte rialziste che presto la Fed potrebbe mettere in campo riguardo al dollaro.

Tale congiuntura monetaria ha determinato e determinerà nel prossimo futuro decisivi effetti per imprese e famiglie che, almeno in linea teorica, subiranno consistenti vantaggi dall’iniezione di liquidità messa in campo dalla BCE.

L’effetto che sicuramente appare come quello più scontato e come quello più rilevante è l’aumento delle esportazioni: se l’euro vale di meno è più facile acquistarlo con altre valute e divengono più convenienti anche gli acquisti effettuati pagando con la moneta unica.

Proprio tenendo presente quest’ultima considerazione, l’agenzia di rating Moody’s ha stilato report che documenta quali sono i settori e le aziende che otterranno i vantaggi maggiori in termini di venditi e di flussi di capitale e quali sono, quindi, i titoli su cui investire con la possibilità di profitti maggiori.

Investire sul settore automobilistico
La maggior parte delle case automobilistiche europee e soprattutto quelle che hanno centri di vendita in Europa e che realizzano la maggior parte delle loro vendite in Stati al di fuori dell’Europa, trarranno un significativo vantaggio dell’euro debole.
Per quanto riguarda le tedesche i vantaggi maggiori saranno ottenuti da BMW, Daimler (Mercedes Benz) e Volkswagen che esportano in mercati come gli Stati Uniti e l’Asia.
Come rileva il listino di Piazza Affari è particolarmente apprezzabile, in casa italiana, anche l’andamento del titolo di FCA.
Meno interessanti si rivelano gli investimenti su titoli quali Peugeot e Renault che vendono più della metà della loro produzione entro i confini europei.

Investire nel settore chimico
Anche in questo settore si configura un andamento simile a quello indicato per il settore automobilistico dal momento che trarranno sicuri benefici dall’andamento dell’Euro quelle aziende che producono prodotti chimici in Europa e li esportano all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Tali aziende oltre a diventare estremamente competitive godono anche di un vantaggio iniziale dal momento che, secondo il report di Moody’s, l’Eurozona è destinata a rimanere anche nei prossimi anni il principale esportatore di prodotti chimici.
Anche in questo caso il 2013 ha attestato ottimi risultati dal momento che nel settore chimico è stato registrato un surplus di 49 mld di euro con il 26% della produzione di sostanze chimiche esportata al di fuori dell’UE. Anche questo caso il trend potrebbe essere verosimilmente confermato nel 2014 e nel 2015.
A tal proposito il titolo a cui prestare più attenzione è Basf ha comunicato recentemente proprio gli effetti del cambio euro dollaro sulle proprie vendite: un aumento di 0,01 euro rispetto al dollaro determina un aumento del valore delle sue vendite di circa 240 mln di euro e un aumento del risultato operativo lordo di 50 mln di euro.

Investire sul turismo
L’Euro debole renderà più conveniente un viaggio realizzato da turisti extraueropei nel vecchio continente, che spenderanno di più per hotel, residence, divertimenti e prodotti locali al dettaglio.
Secondo Moody’s nel 2013 il 52% del turismo internazionale ha avuto come propria meta l’Europa, il dato è stato confermato anche per i primi 10 mesi del 2014, dove è stato registrato un ulteriore aumento del 4% e la tendenza potrebbe essere confermata anche nel 2015.
Un trend simile potrebbe aver luogo nel caso del turismo interno all’Unione Europea che da solo costituisce già il 50% del totale.
Proprio per questo secondo Moody’s occorre fare attenzione a tutti i titoli che ruotano intorno al settore del turismo, ad esclusione di quelli delle compagnie aree (vedi sotto).

I settori di investimento da evitare
Per effetto del contemporaneo crollo del petrolio che viene comunque venduto in dollari USA, l’acquisto di carburante diventerà più pesante, per questo le compagnie aree europee si troveranno in una situazione più difficile perché dovranno spendere di più per l’approvvigionamento di carburanti. A questo fenomeno si aggiunge anche il fatto che per gli europei diventerà più costoso viaggiare all’estero e, quindi, le compagnie aeree potrebbero registrare dei cali nelle vendite.
Oltre a quelli delle compagnie aeree sono sicuramente da evitare i titoli di tutte quelle aziende che operano nei comparti dell’elettronica e delle tlc, in genere, nel comparto dell’abbigliamento e in quello del «non food».
Tali aziende saranno penalizzate perché acquistano merci da fornitori statunitensi (soprattutto nel caso dell’elettronica e delle TLC) e dovranno pagare in dollari i beni da rivendere sul mercato europee con conseguente impegno di spesa maggiore.
Stesso discorso vale per quelle aziende (soprattutto abbigliamento e non food) che importano le loro merci dai mercati asiatici: nella maggior parte dei casi, infatti, anche in questo caso la moneta utilizzata per commerciare è il dollaro USA.

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