Istat: nella nota mensile l’istituto segnala una nuova frenata della crescita. Aumenta il reddito ma anche la propensione al risparmio delle famiglie.
Il ritmo di crescita dell’economia italiana continua a rallentare. Lo rileva l’Istat, all’interno del bollettino mensile sull’andamento dell’economia del Belpaese. A pesare sul Pil, secondo l’istituto nazionale di statistica, è soprattutto il peggioramento del clima di fiducia sul fronte delle imprese e delle famiglie.
Per quanto riguarda queste ultime, la nota mensile spiega che a fronte di un aumento del reddito lordo e del potere di acquisto registrato negli ultimi mesi, è cresciuta anche la propensione al risparmio. Le famiglie consumatrici italiane, dunque, non si fidano della congiuntura economica e continuano a non spendere.
Istat: sale occupazione, male i consumi
L’Istat segnala da un lato la prosecuzione di una crescita moderata, trainata da un aumento della produzione nel settore manifatturiero, da una piccola ripresa delle costruzioni e della redditività delle imprese, in un contesto che vede l’occupazione in risalita; dall’altro indicazioni meno positive derivanti dai “consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi”.
Istat: migliora performance imprese ma calano indici fiducia
Nei primi tre mesi dell’anno è migliorata la performance delle imprese, confermando una tendenza in atto da mesi. Rispetto al precedente trimestre il valore aggiunto è cresciuto dell’1,2%, il risultato lordo di gestione dell’1,5% e gli investimenti fissi lordi dell’1,0%.
A questi dati incoraggianti, tuttavia, corrispondono segnali meno positivi, come l’evoluzione “modesta ed eterogenea” degli indici di fiducia nel secondo trimestre del 2016: se i giudizi delle imprese manifatturiere e delle costruzioni migliorano leggermente, peggiorano quelli delle imprese dei servizi di mercato e del commercio.
Istat: cresce reddito ma famiglie continuano a non spendere
Il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è tornato a crescere nel primo trimestre 2016, segnando un +0,8% rispetto al mese precedente. In crescita dell’1,1% anche il potere d’acquisto delle famiglie. Ma allo stesso tempo è aumentata l’attitudine al risparmio, che ha raggiunto l’8,8% del reddito lordo disponibile, dal momento la spesa per consumi finali si è stabilizzata dopo nove mesi consecutivi di crescita.
Dunque, prosegue l’Istat:
In assenza di una quantificazione dei possibili effetti economici dell’esito del referendum del Regno Unito, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha evidenziato un’ulteriore decelerazione, proseguendo la tendenza in atto da inizio anno.
Istat: bassa inflazione resta un problema
La bassa inflazione resta ancora un grosso problema per l’economia italiana, secondo l’Istat. I prezzi al consumo continuano a scendere e nel mese di giugno la caduta è stata particolarmente pesante. Per il futuro, gli operatori non si aspettano miglioramenti e prevedono un’inflazione ancora debole.
Più della metà dei consumatori continua ad aspettarsi prezzi al consumo stabili da qui a un anno. Mentre i produttori di beni di consumo ritengono che nel breve periodo difficilmente si possa assistere a un aumento dei prezzi.
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