Istruzioni per l’uso del futuro: Tomaso Montanari ha ragione?

Matteo Novelli

19/06/2019

Istruzioni per l’uso del futuro è un saggio di Tomaso Montanari che analizza, dalla A alla Z, il vademecum per una perfetta società del domani. Ha ragione? Ecco di cosa parla.

Istruzioni per l’uso del futuro: Tomaso Montanari ha ragione?

Istruzioni per l’uso del futuro, scritto da Tomaso Montanari, non è solo un saggio (edito da Minimum Fax) sull’Italia di oggi e su quella di domani: un vero e proprio vademecum dalla A alla Z che insegna cosa significa essere cittadini italiani non solo nel 2015, anno in cui è stato pubblicato, ma si adatta a un contesto molto più ampio a livello temporale. La vera domanda, dopo averlo letto, è: Montanari ha ragione?

In 127 pagine Montanari analizza, spiega e commenta alcuni dei più importanti temi attuali in una sorta di pratico dizionario del cittadino che verrà, e che inevitabilmente deve essere costruito partendo dal nostro presente. Non a caso il sottotitolo di Istruzioni per l’uso del futuro è il patrimonio culturale e la democrazia che verrà, due temi molto cari allo storico dell’arte, approfonditi dalla A di Ambiente alla Z di Zenit, passando per altri temi fondamentali come Bene Comune, Diritti e Doveri, Lavoro, Musei, Spazio pubblico, Periferie e molto altro.

Istruzioni per l’uso del futuro: cosa dice il saggio di Tomaso Montanari e perché è importante

Il saggio di Montanari scorre grazie a una scrittura snella ma capace di andare dritta al punto non rinunciando a importanti note e riferimenti utili ad arricchire il testo. Ventuno capitoli (come le lettere dell’alfabeto italiano) più una premessa e una postilla che analizzano svariati argomenti, puntando lo sguardo del lettore su tematiche importanti ma su cui oggi non si pone abbastanza attenzione (nonostante il chiacchiericcio di fondo dei media e dei cittadini, quasi ipnotizzati, che sfiorano questi argomenti senza mai davvero approfondirli).

Montanari colpisce con un ordine alfabetico lucido e ragionato che punta dritto alla consapevolezza dei diritti del cittadino italiano posto di fronte a tematiche di cui spesso non ha una conoscenza abbastanza approfondita. Ma non solo, tra le lettere dell’alfabeto Tomaso Montanari offre una critica lucida a una classe politica inadeguata, miope di fronte ai problemi dell’età contemporanea perché succube del neoliberismo del ventunesimo secolo, completamente conquistata da lobby, giganti dell’economia e business man senza scrupoli.

Le istruzione per il futuro di Montanari contengono una traccia importante e assai critica contro questi uomini d’affari a capo di enormi compagnie e brand, avvoltoi pronti a divorare alcuni dei valori più importanti per il cittadino contemporaneo (come l’arte, l’ambiente, ecc) in nome del profitto economico più rapido e affamato, dimenticando la vera importanza per una società moderna e illuminata: la crescita civile.

Tomaso Montanari ha ragione?

Tomaso Montanari passa da una visione globale del cittadino e sposta la sua critica allo Stato italiano, colpevole di essersi completamente disinteressato di quello che (sulla carta) dovrebbe rappresentare invece la sua ricchezza primaria: il patrimonio artistico e culturale.

Difficile non sostenere la lucida analisi offerta in Istruzioni per l’uso del futuro: l’autore sposta la sua critica di fronte all’avanzare dei privati che comprano alcuni delle più importanti opere d’arte artistiche e architettoniche, deturpano l’ambiente e l’ecosistema italiano che offre spiagge, montagne e paesini a costo zero direttamente da uno Stato incapace di arginare i propri debiti e di affrontare cataclismi e emergenze.

Lo storico dell’arte non si limita però solo a criticare, ma nel suo saggio offre alcune strade e indica alcune proposte per riprendere in mano un patrimonio che, in quanto italiani, appartiene a ognuno di noi. Vere e proprie Istruzioni per l’uso del futuro, per valorizzare opere d’arte e ambiente in nome delle crescita non economica, ma sociale.

Ovviamente il saggio non contiene solo retorica, ma allega alcune testimonianze, direttamente da enti e associazioni che hanno provato a invertire questo trend negativo, innescando alcuni meccanismi che porteranno (secondo Montanari) a un futuro più eticamente orientato alla tutela del cittadino e del bene che lo circonda.

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