I dati sul PIL del 4° trimestre del 2018 hanno confermato le nefaste previsioni del mercato: l’Italia è entrata in recessione tecnica
Italia: il PIL del 4° trimestre 2018 (preliminare) ha confermato la tanto temuta recessione tecnica, come si può osservare sul nostro Calendario Economico.
Il dato ha lasciato osservare una flessione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (il penultimo dell’anno) ed ha rivisto negativamente le previsioni degli analisti, che avevano stimato una flessione più contenuta, dello 0,1%. Anche nella precedente rilevazione l’economia aveva registrato un calo dello 0,1%.
Nonostante la recessione tecnica del 4° trimestre, su base annua il PIL italiano ha registrato una variazione dello 0,1% che si è confrontata con il consensus allo 0,3% e con il precedente 0,7% (rivisto oggi a 0,6%).
Italia in recessione tecnica: un dato atteso
A confermare la recessione tecnica dell’Italia è stato nientemeno che l’Istat tramite comunicato stampa pubblicato alle ore 11:00 di oggi:
“Nel quarto trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e sia aumentato dello 0,1% in termini tendenziali.”
Il tasso di disoccupazione, invece, ha sorpreso tutti scendendo dal 10,5% al 10,3% e rivedendo positivamente le attese al 10,6%.
La recessione tecnica dell’Italia era stata già prevista dal Governo che, nella giornata di ieri, aveva messo le mani avanti auspicandosi comunque una ripresa dell’economia nella seconda metà del 2019.
L’Istat ha comunque precisato quali sono stati gli elementi che hanno pesato sulla variazione congiunturale del PIL italiano:
“la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di una sostanziale stabilità dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta.”
La recessione tecnica dell’Italia, ora, sarà il nuovo ostacolo che il Governo dovrà impegnarsi a superare.
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