In Italia il Covid rallenta, ma ancora lievemente: che estate aspettarsi? Questa è una delle domande che la popolazione inizia a porsi, in un quadro ancora incerto. Cosa accadrà nei mesi estivi?
Che estate sarà in Italia, con il Covid ancora così diffuso?
Una domanda che inizia a circolare nella nazione e alla quale non è ancora affiancata una risposta certa. Esperti e politici stanno cercando di costruire la strada che finalmente segnerà la fine dell’emergenza, già nei prossimi mesi.
Con i vaccini che dovrebbero accelerare e le misure restrittive ancora in vigore, utili proprio per allentare definitivamente la presa del virus, la stagione estiva potrebbe rivelarsi il primo e concreto momento di libertà dopo un anno difficile.
Brusaferro, presidente dell’ISS, ha lasciato intendere che ci sarà più libertà nel periodo delle vacanze e il ministro del Turismo ha esortato proprio a prenotare periodi di relax. Tuttavia, dall’Istituto Superiore di Sanità la parola d’ordine è cautela, anche per i prossimi mesi.
Che estate sarà in Italia, ancora alle prese con l’incertezza Covid?
In estate più libertà in Italia: cosa ha detto l’ISS
Aprile sarà ancora un periodo di sacrificio, con l’unico traguardo raggiunto - almeno parzialmente - sulla scuola. Fino alle medie, infatti, l’obiettivo è aprire anche in zona rossa.
La strategia l’ha spiegata Brusaferro in una intervista al Corriere della Sera: man mano che i contagi scendono, grazie alle misure severe in corso, si potranno guadagnare degli spazi di riaperture e di libertà.
Ma tutto con cautela, visto che:
“Osserviamo un lieve calo dell’Rt, da 1.16 a 1.08. Siamo però ancora sopra l’unità mentre per cominciare ad essere più tranquilli dovremmo arrivare a un valore significativamente inferiore a 1. Già la prossima settimana ci aspettiamo che la curva scenda ancora. C’è una grande differenza tra regioni. Il traguardo è arrivare sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Al momento in alcuni territori sembra lontano, invece è raggiungibile”
Il fattore varianti, specialmente quella inglese, ha avuto un ruolo decisivo nel far correre i contagi e ritornare a misure severe. E allora, mentre i vaccini faticano a spiccare il volo, cosa aspettarsi per l’estate?
Le vacanze non saranno del tutto rovinate, lo ha spiegato lo stesso Brusaferro:
“Andiamo verso la stagione calda dove sarà più facile restare all’aperto e questo favorirà il rallentamento trasmissione, sempre mantenendo distanziamento, mascherina e igiene delle mani. Possiamo però pensare a periodi di vacanza dove potremmo concedersi qualche libertà in più..”
Con un inciso: far tesoro di quanto accaduto l’anno scorso, quando le vacanze sono state vissute troppo allegramente.
L’impressione è che, facendo sacrifici ora, si possa pensare a un periodo di relax nei mesi caldi, ma con controlli e monitoraggi più stringenti.
Anche perché Giovanni Rezza, direttore delle prevenzione del Ministero della Salite, ha aggiunto che l’estate potrà essere più serena, ma questo non significa che il virus sarà scomparso.
Il ministro Garavaglia: estate tutti in zona gialla
Alla prudenza di Brusaferro ha fatto eco un tono molto più ottimistico del ministro del Turismo. Probabilmente, in vista della stagione estiva, si assisterà all’ennesimo braccio di ferro tra politici ed esperti per trovare il giusto equilibrio.
Le parole di Garavaglia su che estate sarà quella italiana del 2021 sono state molto rincuoranti: “Quando arriverà la bella stagione saremo tutti in zona gialla e quindi vivremo l’estate come l’anno scorso senza tanti problemi. Nel mentre proseguirà anche la campagna vaccinale e questa sarà la grande novità rispetto all’anno scorso. Non ci sono motivi che ci lascino pensare che quest’estate sarà diversa dalla scorsa”.
Le vacanze, secondo il ministro, saranno ancora in Italia molto probabilmente, ma di certo potranno essere prenotate. Del resto, anche Draghi in conferenza stampa ha accennato alla volontà di pensare positivamente all’estate, sebbene non abbia specificato nulla.
Dunque, per capire che estate aspettarsi in Italia è forse presto. L’unica certezza è evitare il libera tutti del 2020, costato poi molto caro. L’esperienza passata e i vaccini ci daranno vacanze più libere?
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